Recensione di “Joker” di Todd Phillips: è già un cult

Credo che non si sia parlato mai così tanto di un film negli ultimi anni. Nemmeno di Endgame, che ha battuto ogni record di incassi al botteghino. Il film di Todd Phillips è stato un successo, di critica e di pubblico, così grande da aver sorpreso tutti.

jok

Personalmente non mi capitava di beccare una sala così piena per vedere un film uscito da una settimana da chissà quanto tempo… Ero abituato a beccare solo sale semivuote negli ultimi tempi. E invece c’era una grandissima folla per vedere Joker e questo è il riflesso di un chiacchiericcio martellante e di un feedback pressoché univoco di fan e critica.

Il film è piaciuto davvero a tutti e penso che sia già un fenomeno socio-culturale tale da poterlo considerare un Cult. Uno dei primi commenti che mi sono venuti in mente, dopo aver visto la pellicola, è stato quello di considerare “Joker” il corrispettivo di “Arancia Meccanica” per la nostra generazione. Anche se, mi spiace dirlo ai fan di Kubrick, trovo che il film di Phillips sia più raffinato. Joker non ha bisogno di essere provocatorio per essere stupefacente. La pellicola tratta dai fumetti DC ha un grande pregio: usare solo e soltanto la drammaticità della realtà e renderla epica. Non c’è bisogno di estremismi. Anche gli omicidi in Joker non hanno nulla di incomprensibile o di inspiegabile. Diciamocelo, un serial killer affetto dagli stessi disturbi di cui è affetto il protagonista del film, potrebbe fare le stesse esatte cose e, se avesse la possibilità, riuscirebbe a scioccare tutti anche con un omicidio in diretta.

Che poi pensiamoci, i terroristi hanno spesso usato la diffusione mediatica degli assassini come arma di terrore e il terrore è l’arma di Joker. Ma è un’arma non di controllo, non di potere. È un’arma utile alla liberazione.

Una frase colpisce molto nel film. Joker si definisce il risultato della combinazione fra una malattia mentale e una società a cui non importa niente. Tanto basta a rendere la pellicola estremamente drammatica. Phillips, senza mezzi termini, attribuisce a noi tutti (Gotham non è poi troppo diversa dal mondo reale) la nascita dei mostri. Spesso siamo noi e i nostri egoismi a causare dosi di frustrazioni incredibili tali da far scattare un fenomeno criminogeno nelle menti più fragili e, perciò, più inclini alla violenza.

jokk

È un film che ci fa molto riflettere, ed è soprattutto una delle migliori pellicole basate su una background story. In linea di massima, infatti, i film che esplorano un particolare di una vicenda ben più famosa e apprezzata dal pubblico, sono in tono minore rispetto alle opere cinematografiche principali. In questo caso non è assolutamente vero. “Joker” di Todd Phillips è la cosa migliore che la DC ci propina sul grande schermo da anni e anni e anni.

Mi verrebbe anche da dire anche che la musica e la fotografia erano così azzeccate da rendere tutta la narrazione epica. Ma la verità è che questo film, davvero, non ha nemmeno un difetto!

Chiudo, menzionando immancabilmente Joaquin Phoenix. Gestire un personaggio ingombrante come “Joker”, già peraltro interpretato magistralmente da altri interpreti, era difficilissimo. Ma a lui non sono tremate le gambe. Ha creato qualcosa di unico, di disturbante e di verosimile. Non c’è stato mai un momento in cui si è rischiato di cadere nella pantomima o nell’eccesso (ciao, Jared Leto, sto parlando di te).

Che dire, dunque? Uno dei film più belli degli anni 2010. Correte a vederlo, se non lo avete già fatto!

7 pensieri riguardo “Recensione di “Joker” di Todd Phillips: è già un cult

  1. Bellissimo, davvero un capolavoro. Mi lascia sempre incredulo il modo che ha Joker di prestarsi a così tante chiavi di lettura diverse ma ugualmente valide senza mai snaturarsi: ne esistono ormai decine di versioni completamente diverse, e ognuna funziona alla perfezione.

    Piace a 2 people

Lascia un commento