Molti lettori e critici letterari diranno che il male della letteratura sono i cliché e gli stereotipi. Molti diranno che trovare un romanzo pieno di cliché è uno dei motivi per cui non si va avanti nella lettura di un libro.
Ma è davvero così?
Oggi voglio provare a riordinare le idee su un argomento spinoso come gli stereotipi nella letteratura e a esprimere il mio punto di vista, sperando possa essere utile per chi si diletta nella scrittura.
Partiamo col dire che, al giorno d’oggi, i cliché sono quasi ineliminabili nella letteratura popolare contemporanea. Ci sono poche cose che piacciono a un pubblico sempre meno incline alla lettura e sempre più proiettato verso altre forme di intrattenimento (serie tv su tutte).
Sono ineliminabili, perché sempre più spesso nella lettura si cerca uno svago e lo svago deve dare esattamente quello di cui il lettore al bisogno. E raramente un pubblico generico si riconosce in un pippone esistenziale intimista, che magari vince il premio Campiello ma non diventa un bestseller. Con ciò non voglio criticare la letteratura di qualità (non mi permetterei mai), ma dire che capisco perché determinati romanzi di genere abbiano spesso un’architettura molto simile e i giochi di emulazione finiscano per sprecarsi.
Quello che voglio dire, però, è che chi si approccia a scrivere deve sempre porsi un obiettivo: emulare con originalità.
Più chiaramente: i cliché o quelli che – con più rispetto – potrebbero essere concepiti come i topoi letterari della nostra epoca dovrebbero essere maneggiati con cura, in modo tale da creare qualcosa che piace al pubblico a cui ci rivolgiamo, senza per questo scrivere qualcosa di piatto o scopiazzato.
Più precisamente, credo che la vera guerra che dovrebbero combattere i critici sia quella contro i brutti romanzi, non contro i cliché a prescindere.

Ma facciamo qualche esempio:
Al pubblico piace una love story all’interno di un romanzo fantasy o di un urban? Ecco, non si dovrebbe dire che la love story vada eliminata a prescindere, ma si dovrebbe pretendere che l’aspetto romantico sia originale, avvincente e ben calato nella trama. Che dia, in sostanza, qualcosa in più al resto del libro.
I cliché, nella letteratura moderna, sono così tanti che scrivere qualcosa di totalmente originale risulta quasi impossibile, pertanto ciò che dovrebbe fare uno scrittore – che magari ha pure ben chiaro in mente un’opera a cui vuole ispirarsi – è pretendere il massimo da sé e dal suo talento e scrivere una storia vivida, vibrante e tridimensionale, pur ricorrendo a schemi e archetipi molto diffusi e conosciuti dal lettore.
Oggi ho voluto parlare degli stereotipi nella letteratura perché ho deciso da qualche tempo – anche se in queste settimane non riesco proprio a trovare le forze e la testa per scrivere – di provare a scrivere un romanzo che vada a toccare tanti capisaldi della letteratura popolare degli anni 2000 e li inserisca in un’apparato narrativo in grado di dare nuovo smalto a quello che sembrerebbe ormai materiale inutilizzabile o scontato.
Aggiungerei, infatti, che più spesso di quanto si creda è un cattivo scrittore a rendere il cliché intollerabile più che lo schema o l’archetipo narrativo in sé!
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Insomma… che l’originalità sia sinonimo di qualità è un banale cliché 🙂
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Anche questo è vero. Secondo me esistono scrittori di talento e scrittori non di talento. Si fanno troppe discussioni sul cosa si scrive e poche sul come.
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Infatti. Tra l’altro i topoi hanno una funzione molto utile: sono modelli immediatamente riconoscibili dal lettore che quindi viene portato subito nella direzione voluta. In questo senso la ricerca dell’originalità a tutti i costi può portare a fare più fatica ad essere compresi (a qualche autore potrà anche andare bene, eh).
Insomma, alla fine credo che l’importante sia sempre non abusare in una direzione o nell’altra. A quelli bravi riesce sempre benissimo.
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Concordo pienamente. Grazie per aver espresso la tua opinione.
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Come ti dicevo in privato mi sembra una bellissima idea!
È rischiosa ma se riesci a bilanciare bene il tutto verrà fuori un bel prodotto 😍
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Incrociamo le dita. Non vedo l’ora di poter tornare a scrivere.
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Penso che la buona letteratura tocchi temi comuni a tutti, universali.
Sono d’accordo col fatto che lo stile reciti una parte abbastanza importante nel rendere la stessa materia narrativa qualcosa di unico e bello.
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Penso che la buona letteratura tocchi temi comuni a tutti, universali.
Sono d’accordo col fatto che lo stile reciti una parte abbastanza importante nel rendere la stessa materia narrativa qualcosa di unico e bello.
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Grazie per il tuo commento. Lo stile è fondamentale come il talento dell’autore!
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è vero. Grazie a te!
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