Probabilmente molti di voi avranno già avuto modo di vedere online la serie completa di The Mandalorian, ma io ho iniziato la serie creata da Jon Favreau per Lucasfilm solo questa settimana, in occasione dell’arrivo di Disney Plus.
La serie, appartenente all’universo filmico di Star Wars, si pone cinque anni dopo il film “Il ritorno dello Jedi” e venticinque prima de il “Risveglio della forza“.
Il progetto di creare una serie nell’universo di Star Wars credevo fosse troppo ambizioso. Ma il budget di ben 100 milioni per otto episodi ha permesso a “The Mandalorian” vedere la luce. Era inevitabile spendere molti, moltissimi soldi in effetti speciali e costumi per ricreare la magia della saga cinematografica.
Vedendo i primi due episodi posso dire che la serie combina il gusto della saga originale – è evidente che il modo di ricostruire l’ambientazione e di rappresentare gli alieni si rifaccia alla saga degli anni Ottanta – a tutti i vantaggi della modernità, con una fotografia molto bella ed effetti speciali sempre buoni, anche se lontani dalla spettacolarità dei “blockbuster movies”.
I primi due episodi non hanno presentato agli spettatori chissà quale trama né rivelato più di tanto sulla biografia del nostro mandaloriano. Ciononostante, si sono lasciati guardare. Hanno un ritmo incalzante ma non forsennato e quell’immancabile gusto per la spettacolarità che rende il prodotto molto leggero senza farlo diventare di cattivo gusto. Insomma, il giusto connubio fra una serie che ama il dettaglio e un’americanata sfrenata.
Chiaro che la scelta di inserire nella saga baby Yoda faccia da traino alla serie. Creare un personaggio iconico per la sua “dolcezza” è comunque un ottimo modo per ottenere pubblicità gratis. Le meme si sono sprecate e le immagini della serie hanno fatto il giro di tutti i social media.
L’unica cosa che non mi ha entusiasmato è il fatto che Pedro Pascal – attore che interpreta il protagonista e che noi abbiamo conosciuto in “Game of Thrones” – non si sia mai tolto il casco. Mi aspetto a questo punto una qualche rivelazione per il momento in cui ci parerò della sua vita passata.
E a voi è piaciuto? Avete sottoscritto l’abbonamento a Disney+?
Serial Escape di Giovanni Di Rosa 
E’ indubbiamente molto ben fatta, a me non ha appassionato solo perché non sono un fan accanito di Star Wars e della sua mitologia, ma credo che un vero appassionato possa trovarci tutto quello che ama. Sicuramente mille volte meglio di Rise of Skywalker.
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Credo che i due ultimi film della saga principale siano la cosa più rivoltante e disgustosa mai scritta (non è un problema di produzione cinematografica). Hanno proprio scritto male tutto. E l’ultimo film prova – senza riuscirci – a sistemare tutti gli errori fatti nel precedente.
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Però, assolutamente da profano e spettatore occasionale di SW, al di là degli orrori di scrittura che indubbiamente ci sono ho preferito Episodio VIII. Mi era piaciuta l’idea, ripresa dai film originali, mi sembra, che la Forza scorresse in tutte le creature viventi e che quindi chiunque potesse imparare a manipolarla per diventare un Jedi. Mi piaceva l’idea di Rey figlia di nessuno ma straordinariamente dotata nella Forza, così come mi era piaciuta l’ultima scena con il bambino che muove la scopa con la Forza. Ma niente, arriva Episodio IX, fa tabula rasa e riporta tutto alla faida famigliare Skywalker-Palpatine.
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L’episodio IX cambia del tutto la saga. Lo fa diventare un fantasy senza regole, ignorando tutto il passato. Ma, da quanto ho potuto capire, non avremmo avuto quel capitolo IX se Rian Johnson non avesse mandato a puttane tutto nell’episodio VIII.
Io preferisco il IX, pur trovandolo completamente fuori logica, all’VIII anche perché l’VIII è eccessivamente lungo e, per i miei gusti, noioso.
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