Differenza fra scrittura e storytelling: un bravo scrittore è sempre un bravo storyteller?

Storytelling vs. Writing

Un argomento che spesso viene trattato molto, quando si parla di scrittura, è la differenza fra storytelling e scrittura. O, per meglio dire, la differenza che sussiste fra l’essere uno storyteller e uno scrittore. 

In parole povere si potrebbe dire che lo storytelling è una tecnica di comunicazione che non necessariamente si deve avvalere della scrittura. E’ ben possibile che lo storytelling si realizzi attraverso il discorso verbale o attraverso le immagini. 

Per chiarire meglio: è uno storyteller anche un pubblicitario o un web designer che cerca di indirizzare un potenziale cliente, facendogli conoscere un brand e portandolo per mano fino all’ “azione desiderata” (call to action) dall’azienda di riferimento. 

Tirando le somme, si può ribadire che lo storytelling è un termine che va applicato alla comunicazione in generale piuttosto che unicamente alla comunicazione scritta. 

Uno scrittore deve essere uno storyteller?

Una buona capacità di storytelling è fondamentale per scrivere un buon libro (e non si parla solo di fiction). 

Essere dei bravi storyteller significa essere capaci di coinvolgere il lettore, di renderlo partecipe della storia che stiamo narrando e di portarlo a interessarsi agli sviluppi.

Esiste una differenza fra…

  • Essere dei bravi scrittori 
  • Essere dei bravi storyteller

Ovviamente, l’ideale per chi scrive libri sarebbe avere ottime capacità sia di scrittura che di storytelling.

Tuttavia, essere dei bravi scrittori significa essenzialmente essere competenti a livello tecnico. Nel concreto: padroneggiare la grammatica, scrivere in modo scorrevole, sapere organizzare la sintassi e i paragrafi e utilizzare adeguatamente un vocabolario ricco in modo adeguato. 

Essere dei bravi storyteller significa raccontare in modo coinvolgente (persuasivo), in modo, cioè, da attirare il fruitore. 

Esistono bravi scrittori che non sono anche bravi storyteller e viceversa?

Premettendo che, a livello tecnico, bisognerebbe essere sempre ben più che sufficienti quando si prova a scrivere narrativa, la vera differenza fra un grande libro e un libro mediocre la fa la storia e la capacità di raccontarla (storytelling). 

Vi farò un esempio di alcuni libri che, a mio modo di vedere, servono per percepire la differenza fra bella scrittura e storytelling.

  • Il sequel di “Chiamami col tuo nome”, “Cercami“, è un libro scritto in modo impeccabile. La prosa di Aciman fa impallidire qualsiasi scrittore in erba (anche io mi chiedo se, con l’esercizio, un giorno riuscirò mai anche soltanto ad avvicinarmi a quel livello di scrittura), eppure… Eppure il libro ti lascia un senso di vuoto, ti annoia con storie che non volevi leggere e relega la storia che interessa al lettore a una piccola parte del libro, dopo aver fatto scemare l’interesse nel lettore. 
  • Diverso esempio, invece, è quello fornito da Cassandra Clare. Alcuni libri della saga di “Shadowhunters” ignorano del tutto una regola tecnica di scrittura fondamentale “show don’t tell”. La Clare dedica più spazio in alcuni suoi libri – e credetemi perché sto leggendo in questo momento “Città del fuoco celeste” – ai pensieri, alle fantasie dei suoi personaggi e alle descrizioni (anche inutili) di quanto ne dedica alla storia. Un lettore, anche sprovvisto di conoscenze tecniche specifiche sulla scrittura creativa, si accorgerebbe che le pagine sono spesso farraginose e pesanti da finire, eppure il mondo della Clare, la storyline principale e l’antagonista della storia creano una serie di elementi importanti per creare uno storytelling vincente. Si va avanti, perché il lettore dà un valore alla storia e ne vuole vedere gli sviluppi. 

Conclusioni:

La tecnica di scrittura è imprescindibile per iniziare a scrivere, ma essere dei bravi narratori fa la differenza.

In un futuro articolo vorrei parlarvi del storytelling nel marketing editoriale.

Per il momento vi saluto, chiedendovi una vostra opinione. A cosa date più importanza quando leggete? Alla scrittura o allo storytelling? 

Piaciuto l’articolo? Dai un’occhiata al mio manuale sulla stesura del primo romanzo su Amazon! 

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7 pensieri riguardo “Differenza fra scrittura e storytelling: un bravo scrittore è sempre un bravo storyteller?

  1. Risposta banale, ma se i due aspetti non si equivalgono faccio molta fatica a leggere un libro. Non riesco a preferirne uno all’altro: se lo stile è scadente fatico moltissimo a concludere un libro, ma se la storia non va avanti, per quanto ben scritta io mi annoioooooooooooo

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  2. Sono concetti non così scontati e banali come sembrano. A mio avviso è più semplice essere bravi scrittori che bravi storyteller: la grammatica e lo stile si imparano studiando ed esercitandosi, l’abilità nel creare storie è una qualità più rara e più difficile da possedere. Sono curioso per l’approfondimento sullo storytelling nel marketing editoriale!

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