Buongiorno, amici lettori e ben ritrovati sulla mia pagina.
Oggi torniamo a recensire libri e lo facciamo, parlando de “Il guardiano e la bambina“, romanzo fantasy edito da BookRoad di Vittorio Larovere, che ringrazio per la copia di cui mi ha omaggiato.
La trama:
Nella terra di Edel un marchingegno magico individua il sovrano di diritto. Purtroppo, però, da anni, la Signora Aelhe impedisce a tutti i potenziali successori di essere nominati e di sostituirla al governo, sequestrandoli e condannandoli a morire a causa di una maledizione che fa cessare l’esistenza di coloro che non compiono il proprio destino.
Il Sapiente, il meccanismo magico che sceglie il sovrano di diritto, nominerà, a un certo punto, una bambina in qualità di successore di Aelhe. La bambina, Emia, si troverà a vivere un avventuroso viaggio insieme a un ragazzo, Anter, che, quasi per caso, legherà il proprio destino a quello della bambina e affronterà numerosi pericoli per proteggerla dagli scagnozzi della Signora Aelhe.
Il mio giudizio:
Mi sento di iniziare questa recensione facendo i miei complimenti all’autore. Ho trovato il suo stile impeccabile. Molto tradizionale, ma curato in ogni minimo dettaglio. Il periodare è raffinato, mai pesante e riporta alla mente tantissimi romanzi fantasy che hanno plasmato milioni di lettori di questo genere.
E’ un romanzo che ha una componente dell’heroic fantasy ma che, a causa della predestinanzione che sembra condurre i protagonisti verso un finale positivo, ha anche del fiabesco.
Ciononostante, mi ha colpito il finale, che è sì un finale che apre le porte alla speranza ma che non si rivela il solito, banale epilogo positivo e stucchevole.
Un altro aspetto che mi è piaciuto del romanzo di Vittorio è il worldbuilding. Credo che abbia davvero creato un mondo intrigante, senza strafare, inventando nuovi elementi fantasy che rendono la sua storia originale.
Una riflessione sulla morte:
Una tematica molto importante del romanzo di Vittorio è la morte.
Su Edel morire eroicamente è il più grande onore e sembra che tutti progettino questo momento finale. Insomma, una sorta di ribaltamento al positivo di quella che è la comune concezione del giorno fatale per le persone comuni.
Tuttavia, “Il guardiano e la bambina” è un viaggio che insegna – soprattutto per il tramite del personaggio di Mulvar – ad apprezzare la vita.
Per certi versi, si tratta di un romanzo di formazione sulla morte e sulla vita. La storia ci porta a riflettere su ciò che dà senso all’esistenza e a tutti i motivi per cui vale la pena continuare a combattere. Una vita semplice, le piccole cose valgono molto di più di una morte eroica.
Lo consiglio?
Consiglio il libro a tutti gli amanti del fantasy tradizionale. Non potrete che apprezzare una storia ben congegnata, un mondo fantasy inedito e un’avventura che terrà incollati alle pagine.
però la copertina non mi piace
sembra una di quelle teen ( o più giovani ancora )
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E dire che per via della palette cromatica ho sempre pensato fosse quasi troppo seriosa
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