Buongiorno amici e ben ritrovati sulla mia pagina.
Oggi si parla ancora di libri, dal momento che recensirò il libro “Non vi lascerò orfani” di Daria Bignardi, personaggio che non avevo ancora conosciuto nella sua veste letteraria e che da un po’ di tempo mi incuriosiva.
DESCRIZIONE:
Anche se è classificato come romanzo, “Non vi lascerò orfani” è, a mio giudizio, un mémoire in cui la Bignardi affronta il dolore per la scomparsa della madre parlando della sua vita familiare e dei suoi antenati.
È un libro che ripercorre la storia di una famiglia, sino a tempi lontani, cercando di far risaltare gli aneddoti e le storie meritevoli di essere ricordate. L’autrice condivide col mondo il proprio ricordo dei genitori e della sua infanzia, ma anche di altri parenti, tutti ritratti in modo vivido e molto colorato.
L’intento di metabolizzare il dolore per la morte è, in realtà, un pretesto per fare una disamina a tutto tondo di una famiglia bizzarra, con tanti personaggi – nel vero senso della parola – al suo interno, che tutti, ognuno a suo modo, hanno lasciato un segno nella memoria della scrittrice.
IL MIO GIUDIZIO:
Ritengo che non ci sia impresa più difficile di far diventare un romanzo dedicato alla storia della propria famiglia un’opera universale, fruibile da un pubblico eterogeneo e, chiaramente, lontano dalla vicenda e dalle persone catturate dalla penna dell’autrice.
Questa era una premessa d’obbligo per parlare di “Non vi lascerò orfani” che è, a mio avviso, il frutto di una penna morbida e incisiva al tempo stesso. A dispetto della eccellente scrittura che ha sorretto il libro, mi sento di dire che alcune parti non potevano risultare interessanti agli occhi di un lettore casuale. Era un po’ il rischio di focalizzarsi sui propri familiari. A lungo andare, gli aneddoti, per quanto brillanti, diventano lo specchio di una realtà intima e che appartiene solo alla persona che ha scritto il libro.
Eppure, molte pagine meritano di essere lette per la capacità di parlare del dolore della perdita, per l’abilità con cui la Bignardi descrive i sentimenti familiari e quelle piccole particolarità di persone che sono un vero e spaccato di una realtà italiana mai dimenticata e ancora familiare nella mente anche dei più giovani.
LO STILE:
La Bignardi è stata una vera sorpresa come autrice. Credo che il suo stile sia tipicamente romanzesco, con quella passione meticolosa per i piccoli dettagli che portano il lettore a identificarsi e a sognare un po’, pagina dopo pagina.
Penso che un’autrice appena meno dotata, avrebbe fatto un vero e proprio disastro nello scrivere un’opera simile. Infatti, il progetto alla base di “Non vi lascerò orfani” era piuttosto singolare e, di conseguenza, anche molto ambizioso. L’autrice, che è, di fatto, l’unico personaggio conosciuto della storia e quindi l’unico su cui si può rivolgere una qualche sorta di curiosità, non rivela molto di se stessa. Si intuisce la personalità e la mentalità della scrittrice da come parla di sentimenti e da come riporta i ricordi alla memoria, ma mai si abbassa ai piccoli pettegolezzi per rendere più accattivante la storia.
LO CONSIGLIO?
È un libro che, a mio modo di vedere, la Bignardi ha scritto per se stessa e che, malgrado questo, ha il suo valore letterario e risulta piacevole da leggere.
Per queste ragioni mi sento di consigliarlo se siete appassionati di storie familiari o se avete bisogno di riflettere sul dolore per una perdita subita che non avete ancora superato.