Recensione de “La vera storia del Mostro di Firenze” di Chiara Penna

Buongiorno, amici lettori e bentornati sulla mia pagina.

Oggi vi voglio parlare de “La vera storia del mostro di Firenze” di Chiara Penna, saggio dedicato ad uno dei casi criminali più misteriosi e raccapriccianti della cronaca nera italiana.

PER CHI NON LO SAPESSE…

Il mostro di Firenze è stato un serial killer attivo nella zona del capoluogo fiorentino (presumibilmente) tra il 1968 e il 1985. In quegli anni si è assistito a un’ondata di orrore tale da sconvolgere l’intera nazione, a seguito di otto duplici omicidi.

Il killer colpiva delle coppiette appartatesi e infieriva post-mortem sui cadaveri delle vittime femminili.

IL MIO GIUDIZIO SUL SAGGIO

41RSdtjTUOL._SY346_

Ho acquistato questo libro dopo aver ascoltato l’intervento dell’avvocatessa Penna nel programma Atlantide dedicato proprio al serial killer oggetto del suo saggio, ma, devo ammetterlo, ho trovato molto più brillante l’intervento dell’autrice nel programma televisivo che il suo libro.

La vera storia del mostro di Firenze” è un libro con un titolo pretenzioso, con una copertina amatoriale, che si rivela una vera e propria delusione.

Poiché odio scrivere recensioni negative, cerco di motivare la mia opinione nel modo più chiaro e oggettivo possibile.

Un primo problema è l’estrema brevità del saggio, circa 120 pagine, in parte occupate da due introduzioni e poi da un resoconto che nulla aggiunge a una qualsiasi ricerca su google sulla cronologia degli eventi relativi agli omicidi.

A ciò aggiungerei che niente giustifica il titolo. Si parla di “vera storia”, ma l’autrice si limita ad accennare una teoria sugli accadimenti di quegli anni solo nelle ultime 7/8 pagine del saggio. Davvero molto poco per legittimare un titolo così epico, che, evidentemente, è una mera trovata di marketing editoriale.

IL CAPITOLO SUL PROCESSO A PACCIANI

Da avvocatessa e giurisperita, la Penna dedica un capitolo alla vicenda processuale, ribadendo tutte le incongruenze e le irregolarità di un processo che non ha rispettato i più basilari principi del giusto processo.

Però, sul punto mi sentirei di fare due osservazioni.

Se l’obiettivo del libro doveva essere una riflessione prettamente giuridico-accademica, non mi spiego perché limitarsi a constatazioni estremamente basilari (quasi banali) sulle irregolarità del processo.

D’altra parte, se il libro doveva essere destinato a un pubblico che andasse oltre lo spettro degli studiosi di diritto, non capisco perché dedicare così tanto spazio al processo Pacciani, a discapito di più interessanti analisi criminologiche e vittimologiche, ma finanche sociologiche. Perché non si parla di quegli anni? Perché si accenna solo vagamente ad alcune teorie nate per giustificare le azioni del mostro?

LO STILE DELLA PENNA

Io penso che la Penna sia, di certo, un avvocato brillante. Il suo saggio mantiene uno stile chiarissimo, pur non discostandosi mai da un registro “giuridico”. Da persona che ha avuto a che fare con gli atti giuridici, mi rendo conto che l’impostazione dell’autrice – come detto, estremamente chiara e lineare – non spazi mai dal tipico gusto/canone giuridico.

Lo stile è chiaro, meticoloso, un susseguirsi di premesse e conclusioni. Ma, a fronte della chiarezza, si riscontra un periodare così freddo e asettico da rimanere indifferenti. Non c’è mai un tentativo di rendere il saggio accattivante, mai un tentativo di intrigare un lettore appassionato di cronaca.

In conclusione, questo saggio mi ha dato le stesse emozioni che mi potrebbe dare leggere un atto di citazione in giudizio.

POTETE ACQUISTARE IL LIBRO QUI!

Un pensiero riguardo “Recensione de “La vera storia del Mostro di Firenze” di Chiara Penna

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...