Sono un istintivo quando vado in libreria. Ogni volta, l’accozzaglia di titoli che assemblo risulta assolutamente disomogenea e zeppa di titoli che nemmeno conoscevo prima di avventurarmi tra gli scaffali. E a volte i titoli che scopro sono delle vere perle rare. Una delle tante piacevoli scoperte delle mie scorribande in libreria è il libro di cui vi parlo oggi: ACHILLE ODISSEO: la ferocia e l’inganno di Matteo Nucci.
Achille e Odisseo è un saggio di critica letteraria assai raffinato, che si propone di analizzare due delle figure più carismatiche della storia della letteratura, ovvero proprio Achille e Odisseo. I due eroi dell’epica greca sono due facce della stessa medaglia, nonché i due personaggi più intriganti dei poemi omerici.
Se l’Iliade ha come protagonista indiscusso Achille, Odisseo è il protagonista dell’Odissea. Due eroi che sono diventati archetipi della letteratura ma anche e soprattutto esempi culturali e sociali.
L’analisi ruota attorno a un’apparente invincibile dualità fra Achille e Odisseo.
Achille è feroce, furioso, facile alle manifestazioni di sentimenti. Odisseo, invece, è più oculato, non è sincero, è un maestro dell’inganno e non pensa tanto all’onore immediato quanto alla gloria finale.
Dalla lettura di questo saggio si evince come l’uomo moderno, giorno dopo giorno, venga chiamato a compiere delle scelte. Ogni gesto che facciamo sembrerebbe portarci più vicini al modo di fare di Achille o a quello di Odisseo.
Achille ci appare come un vero emblema del Carpe Diem. La sua voglia di vita è tempestosa ed è riferita al presente, anche perché le leggende già ne prevedevano la fine. Odisseo, d’altra parte, è quanto di più lontano dal Carpe Diem. È un opportunista, un calcolatore, anche lui rivolto alla gloria, ma più meticoloso. I suoi piani sono lunghi perché Odisseo agisce nell’ottica di vivere a lungo. Lui cerca la gloria e l’eternità, Achille risponde più all’impulso e agisce assecondando l’onore e la passione del momento.
Nel complesso si tratta di un libro piacevolissimo da leggere, scorrevole e che stimola alla riflessione. Per il tramite delle gesta di eroi concepiti in un tempo lontano, ci ritroviamo a ragionare su noi stessi, su come affrontiamo le sfide e su cosa siamo disposti a fare per raggiungere il risultato a cui aspiriamo.
Per me stravince Achille su tutta la linea e Ulisse passa sotto il tavolo. Però questa recensione mi ha incuriosita
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