Siamo arrivati quasi al giro di boa di questa sesta stagione della sitcom con protagonista Zooey Deschanel ed è tempo di fare alcuni bilanci.
Se la quinta serie si era chiusa lasciando in me una serie preoccupazione per il futuro del programma, questa sesta serie non ribalta affatto il mio giudizio. La freschezza delle prime stagioni ha lasciato il posto a un grandissimo vuoto. Il vuoto dato dalla fine della relazione tra Jess e Nick (che io vedo un po’ come dei moderni e meno romantici Ross e Rachel). Ma le conseguenze della fine di questa relazione – che è sicuramente frutto di una scelta della produzione per “allungare il brodo” in vista di un non troppo eclatante ritorno di fiamma verso il finale della serie – sono state problema difficilmente arginabile dagli sceneggiatori e dalla creatrice dello show.
Se, infatti, Nick inizialmente aveva assunto agli occhi degli spettatori quel fascino inconsapevole che avrebbe potuto far cadere ai suoi piedi qualunque donna, adesso, terminata la storia con Jess, sembra un personaggio del tutto diverso. Ho letto che la critica è andata giù pesante col personaggio di Rory in Gilmore Girls definendolo un disastro, e io penso che la parola “disastro” sarebbe, invece, l’ideale per Nick. Il trentenne di Chicago è diventato una barzelletta; un individuo talmente idiota da non poter risultare seducente per nessuna donna con un pizzico di cervello (il che chiaramente va a detrimento del personaggio di Reagan che in qualche modo comunque viene ammaliata da Nick).
E non se la passa tanto meglio nemmeno Jess, che, quasi disperatamente, torna prima insieme a Matt ed esordisce, in questa sesta serie, scoprendo di avere ancora dei sentimenti irrisolti per Nick (ma guarda non ce lo saremmo mai aspettati). Affronta questi sentimenti con tensione, ma nello sviluppo della storia non si crea mai una scintilla che metta in apprensione i fan per il personaggio di Jess. Gli spettatori, anzi, rimangono ansiosi di vedere come l’estrosa educatrice riuscirà a mettersi in sesto, dato che il personaggio della donna mangia uomini e fanatica della palestra poco le si addice. E Jess si rimette in sesto (o almeno ci prova), iniziando a frequentare Robbie (l’ex di Cece). Una storia che nasce in modo poco convincente e che si sviluppa in modo orribile. Ora permettetemi di abbassare il registro e affermare in modo sentito che le scene in cui Jess ferisce Robby e – come se non bastasse – tenta anche di spezzargli il cuore (dopo aver fatto lo stesso con denti e gamba) sono state le peggiori della serie. Degli sketch di cattivo gusto, che dimostrano come nella serie, a volte, si cerchi di mantenere un aspetto comico raschiando dal barile e fornendo spunti e siparietti tutt’altro che di qualità.
Tuttavia ho parlato anche di “alti” in questa sesta stagione e, in onore alla parola data, non posso limitarmi a demolire, senza concedere almeno il beneficio del dubbio ad alcuni aspetti o avvenimenti della serie.
Infatti trovo che Schmidt e Cece abbiano raggiunto un buon equilibrio come personaggi di contorno, capaci di sviare l’attenzione dalla protagonista e offrirci tematiche di riflessione molto diverse da quelle suggerite dalle storyline inerenti Jess e Nick.
Ma, soprattutto, mi aspetto che le scene ad alta tensione, che ci faranno palpitare, siano tutte in cantiere per il season finale. E d’altronde Nick ha ammesso di essersi accorto del cambiamento di Jess nei suoi confronti, chiaro segnale che qualcosa debba succedere, che un confronto debba effettivamente verificarsi. E, alla luce di un simile momento di verità, sarà interessante capire quali saranno le sorti di Reagan e Robbie nella serie.
Serial Escape di Giovanni Di Rosa 