Il titolo del pezzo è decisamente scanzonato, se non addirittura palesemente scherzoso. Ma penso che nessuno potrà obiettare nulla a una simile presa di posizione. La Lange, infatti, è un’attrice che riscuote notevolissimi consensi nel mondo dei fanatici delle serie TV. Potremmo quasi definirla una delle muse di Murphy, più che un’attrice-feticcio. È stato il perno attorno a cui hanno ruotato (o quasi) le prime quattro stagioni di American Horror Story e adesso è la protagonista di Feud, serie TV FX dedicata all’antagonismo tra Joan Crawford (interpretata proprio dalla Lange) e Bette Davis (Susan Sarandon ndr.). A tal proposito non va nemmeno snobbata la notizia di un ritorno nel cast di AHS per la prossima stagione della stessa Lange, la quale, a quanto pare, ci ha preso gusto a ritornare al servizio del camaleontico Murphy, in grado di superarsi con questa nuova serie antologica relativa a due icone della Hollywood del ‘900.
La serie è realizzata egregiamente e ci trasporta in un mondo patinato così verosimile e così fedele nelle riproduzioni storiche da lasciarci senza fiato. Ma ciò che più ho apprezzato, dovendo dare un taglio più personale a questo articolo, è il ruolo di Joan Crawford e l’interpretazione della Lange.
L’attrice ha dichiarato di essere all’oscuro di qualsiasi informazione relativa alla Crawford prima di interpretarla in Feud, e di essere stata costretta a un lavoro rapidissimo e intenso di ricerca, che l’ha aiutata a comprendere e trovare i punti focali di un personaggio altamente complesso.
Joan Crawford viene rappresentata in modo vivido e, a volte, anche in modo crudo, nel suo essere una donna profondamente segnata da alcuni traumi, alla costante ricerca di un’approvazione che riscatti la sofferenza patita nel corso del suo passato, e in special modo nella sua infanzia.
E la Lange riesce a catturare alla perfezione l’essenza di questo personaggio, che io trovo assolutamente affascinante. Ogni sua sfaccettatura riesce a catalizzare la mia attenzione, in un programma che, comunque, offre spunti sotto ogni profilo e tematica trattata. La Lange, però, è vera punta di diamante di questa serie antologica e l’ultimo episodio trasmesso, il quinto, ne è l’emblema. La Lange interpreta la Crawford prima degli Oscar del ’63, durante i quali ritirerà il premio di migliore attrice protagonista in rappresentanza di Anne Bancroft, la quale soffia il titolo alla odiata Bette Davis, dopo un duro lavoro della Crawford per sabotare la sua co-star e per rubarle la scena.
La riproduzione dell’accaduto e dei fatti è veramente brillante, per ripetermi ancora, con un lavoro di regia di altissimo livello, in cui viene concesso alla Lange di dimostrare tutta la sua bravura, portando sul piccolo dei momenti che lasciano i brividi e la pelle d’oca.
E questo segmento televisivo non è che l’ennesima riprova di quanto la Lange risulti davvero una delle migliori attrici che il mondo delle serie TV ha avuto il beneficio di “ospitare”. E per la sua grandezza nel calarsi nei ruoli più disparati, non posso far altro che ribadire quanto amo Jessica Lange.
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