Un leit motiv del mio ultimo anno da appassionato di serie TV? I pilot non all’altezza. Sembrava che i registi amassero partire a rilento, o semplicemente partire male, in barba al detto “Chi ben comincia è a metà dell’opera”. Ha regnato il caos più totale nell’ultimo anno, con gli showrunners desiderosi di applicare in ogni modo possibile la filosofia del “famolo strano”.
Questo, però, fortunatamente non è accaduto con Mr. Mercedes. Lessi il libro praticamente per caso e me lo divorai quasi d’un fiato. Una storia con molto ritmo e personaggi non brillanti, ma comunque interessanti. Un romanzo ideale per una lettura serale che conferma la grande abilità di Stephen King di creare un buon prodotto vendibile con poco.
E, se possibile, questo pilot della serie targata Audience Network è anche più interessante di quanto lo è stato il romanzo. Certo si tratta di un giudizio a caldo, che può essere sconfessato drammaticamente dal prosieguo. Ma per intanto che dire, se non che si è partiti bene?
Innanzi tutto due note positive degne di menzione sono il cast. Brendan Gleeson è esattamente l’incarnazione del Bill Hodges (detective in pensione protagonista della storia) che avevo immaginato, leggendo il romanzo. E, se a questo si aggiunge Harry Treadway nel ruolo del killer della mercedes, allora siamo davvero a cavallo. Da fan di Penny Dreadful mi piace molto la scelta e sono felice di rivedere Harry in un ruolo così oscuro, che può fargli dimostrare tutto il suo potenziale, oltreché sfruttare il suo aspetto assolutamente riconoscibile.
Seconda nota di merito è certamente la fotografia. Ho avuto la sensazione di vedere un film, quasi per l’interezza della visione. Nessuna ripresa inadeguata. Una grande cura nei particolari e nel producing, che dà un tocco di serietà ulteriore a questo show che ha le premesse per rivelarsi sorprendente.
Ho apprezzato particolarmente anche il modo in cui sono stati presentati tutti i protagonisti. La loro introduzione, infatti, è avvenuta con grande naturalezza, senza tralasciare la storia e riportando sulla scena quei piccoli dettagli che permettono ai personaggi fittizi di apparire veramente umani, stimolando, di conseguenza, l’immedesimazione dello spettatore.
Insomma, davvero un gran lavoro. Una sapiente gestione dell’ora scarsa a disposizione, che ci ha trasportati in un mondo disturbante, pieno di contraddizioni e di demoni che devono trovare pace.
Se questo è l’inizio, non posso che continuare a seguirla con curiosità e consigliarla a chiunque ami Stephen King, i thriller o, in genere, le serie ben fatte. 😉
Io ho letto l’intera trilogia di Hodges scritta da King, che è uno dei miei scrittori preferiti. Devo dire che solo il primo libro mi è piaciuto, mentre gli altri due… brbr…
Per fortuna la serie è tratta dal primo a quanto ho capito. Le darò un’occhiata appane posso!
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