Una delle letture che mi sono state regalate per il compleanno è il celeberrimo “Oceano Mare” di Baricco, libro che mi incuriosiva da tempo. Desideravo, infatti, cimentarmi in una lettura apprezzata dalle persone a me vicine, che ne decantavano le lodi, sulla base di uno stile letterario unico e certamente memorabile.
E “Oceano Mare” è effettivamente una lettura memorabile; strana, ma memorabile. Non si tratta di un romanzo, ma di qualcosa di diverso, di sperimentale. Ho la sensazione che il pittore protagonista, tra gli altri, delle vicende del libro sia un simbolo evidente di quello che era l’intento dell’autore. E l’intento era quello di dipingere con le parole, con la letteratura. Dipingere il mare e le sensazioni che derivano dall’osservazione e dal contatto con esso con la prosa. Una prosa poetica, che si lascia andare a guizzi eccentrici, con uno stile molto variegato e pieno di atmosfere e registri differenti.
La storia, se di storia si può parlare, è una storia di intrecci, di ritorni e di magia, con un unico denominatore comune: il mare. Un mare che è più situazione interiore che contemplazione dell’orizzonte, dell’acqua e degli oceani. Un mare che è storia che diventa personaggio e personaggio che assume la sua storia e il suo modus vivendi a causa del mare.
Ci sono frasi brillanti e colpi di scena arguti, in una lettura che ti trasporta e ti coinvolge, senza darti nulla di concreto. Ed è per questo che si può parlare di questo libro solo evidenziandone le sensazioni che provoca nel lettore. E le sensazioni più forti che causa sono essenzialmente due: il potere del ritorno e l’incanto della magia. Il primo, il ritorno, è un tema letterario di ncredibile significato poetico, che riesce a sospingere il lettore verso una serie di stati d’animo in cui la nostalgia, la malinconia e la gioia si fondono fino a diventare tela di colori confusi. Il secondo, l’incanto della magia, ci fa capire di più dell’ottica dell’autore, il quale vuole farci capire come non si possa guardare al mare e forse alla narrativa in generale rinunciando a credere che esista la magia e che siano magia i mondi che si creano con la fantasia.
“Oceano Mare” è una lettura leggera, ma di difficile interpretazione, che va via davanti agli occhi con la sensualità di una veste di seta che scivola via dalla pelle. È una lettura che, forse, non ho nemmeno compreso troppo bene, ma che sono soddisfatto di aver intrapreso.
Di Baricco ho letto solamente Novecento e Seta. Questo sembra un viaggio interessante 🙂
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