X FACTOR 11: COME INTENDERE LA MUSICA?

Non voglio dilungarmi molto in questo pezzo, che dedico alla mia visione di uno dei talent più seguiti e amati in Italia e nel globo. Devo ammettere che non tutti gli anni ho apprezzato il format di X Factor e che spesse volte ho trovato il livello prettamente artistico-musicale del programma davvero basso. Non tanto per gli obiettivi o lo studio del programma, quanto per il fatto che, certe volte, il cast è stato di un livello troppo basso per considerare il programma nulla più di un concorso di karaoke.

Quest’anno, però, complice il ritorno di una frizzantissima Mara Maionchi (ineguagliabile madrina del trash nel programma), guardare X Factor era quasi un must.

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E, arrivato al primo live, ho capito perché quest’anno X Factor debba essere assolutamente visto e seguito.

Ci sono molti spunti interessanti, che fondamentalmente dipendono dal fatto che i quattro giudici sono già ai ferri corti e sono pronti allo scontro. Ognuno dei quattro vuole dare una forte impronta ai propri concorrenti e presentare al pubblico il proprio modo di intendere la musica; cosa che spesso crea non poche controversie.

Questa idea ci è stata confermata da Manuel Agnelli, che, senza troppi giri di parole, ha affermato di non voler leccare il culo al pubblico.

In questa “guerra” fra giudici mi sento di dire di essere un forte sostenitore di Mara Maionchi, la quale, a mio avviso, è davvero l’unico giudice che capisce qualcosa di come si faccia a “vendere” un cantante, di come si possa renderlo appetibile al pubblico.

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Parto, infatti, dal presupposto che i talent debbano servire a lanciare gli artisti, a farli apprezzare dal pubblico, e che gli stessi non debbano essere strumento per i giudici per creare intrattenimento.

Spero comunque che le proposte interessanti di quest’anno possano avere un futuro, perché trovo evidente che alcuni artisti abbiano delle carte interessanti da giocarsi (sebbene l’esterofilia che regna sovrana è spesso un handicap per creare carriere in Italia e che quindi – come direbbe Mara – si dovrebbe iniziare a cantare molto più in italiano).

In questo post-commento a X Factor aggiungo due note a margine, segnalando il pessimo inizio di Fedez, che ha davvero orchestrato le peggiori performance del primo live, dimostrandosi per altro recalcitrante e presuntuoso di fronte a ogni critica, e segnalando altresì il mediocre debutto di Levante, che è apparsa rigida e di poche parole (oltre a dire convincente e credibile non credo sia riuscita a pronunciare altre frasi di senso compiuto).

L’interrogativo che chi, come me, si porterà dietro nella visione del programma, dunque, mi appare il seguente: qual è il modo in cui vada intesa la musica? E, di conseguenza, quale sarebbe il modo giusto per i giudici di gestire i loro talenti?

2 pensieri riguardo “X FACTOR 11: COME INTENDERE LA MUSICA?

  1. Son d’accordo che la scelta migliore sia rendere il cantante il più appetibile possibile, certo. Tuttavia la scena musicale in Italia è piena dello stesso prototipo di cantante, solo in salse leggermente diverse. A mio parere, andrebbe anche educato il pubblico a trovare nuovi spunti. I talent sono appunto dedicati a cercare IL TALENTO, e il talento per me non è sempre quello che a prima vista può piacere al pubblico (abituato troppo a un certo standard), ma anche qualcosa di diverso (A parte la scelta di tenere la coppia, Manuel è quello con cui mi trovo più d’accordo). Per me il pubblico va anche “sfidato”, non dandogli la solita pappa pronta. Son d’accordo però che ci dovrebbe essere più italiano, e che Mara Maionchi sia l’auctoritas indiscussa del programma!

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