Orgoglio e Pregiudizio: Perché ho amato il capolavoro di Jane Austen

In questi ultimi mesi ho letto molto poco, è vero. E non si può dire che non avessi ottimo materiale letterario con il quale trascorrere il mio tempo. Ma io ormai ci sono abituato, alterno settimane (o mesi) in cui la mia propensione alla lettura è scarsa, e poi in un paio di giorni divoro i libri che ho aperto molto tempo prima.

Il libro che ho finito, rapidamente, negli ultimi due giorni, è il capolavoro di Jane Austen, “Orgoglio e Pregiudizio”, romanzo pubblicato nel 1813.

Il romanzo della Austen è tra i più letti, nella storia della letteratura, ed è, a due secoli di distanza dalla sua realizzazione, ancora richiestissimo nelle biblioteche di tutto il mondo.

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Approcciandomi alla lettura, ho finalmente capito il perché del successo di questo romanzo e il perché sia pietra miliare e spunto di ispirazione per numerosissimi artisti. Potrei quasi dire che, per come è stato riprodotto e per quante opere ha ispirato, esiste un vero e proprio culto di Orgoglio e Pregiudizio.

Ma perché questo romanzo ha avuto questo ultrasecolare e planetario successo? È presto detto. Il romanzo della Austen è un romanzo mirabilmente scritto, che, però, si legge con facilità. Narra di una storia (o di una serie di storie) d’amore piuttosto complicata e caratterizzata da molteplici traversie. Una storia d’amore, che, a mio modo di vedere, è l’archetipo di tutte le storie romanzate che hanno poi conquistato e dominato la scena letteraria, teatrale e poi addirittura cinematografica.

Sia Elizabeth che Mr. Darcy sono degli archetipi ideali di quelli che sono i protagonisti di un buon romanzo d’amore, a prescindere dal contesto e dalla caratterizzazione degli elementi secondari della storia.

È una storia che, poi, alla fine è anche semplice e che, negli anni 2000, potrebbe sembrare stucchevole, tanto è impregnata da quella sensazione di “e vissero felici e contenti” (a cui aggiungi che lei è bella e non benestante e che lui è bello, ricco, alto e di grande generosità). Insomma, a volte, fa storcere il naso a un lettore moderno che i romanzi, a quei tempi specialmente, parlassero solo di questo tipo di personaggi ideali, ma, se pensiamo a quella che è stata l’evoluzione di questi archetipi, non possiamo lamentarci. Anzi, al giorno d’oggi i personaggi ideali di una storia d’amore sono un bad boy, bello, ricco e alto, ma senza grande generosità e nobiltà d’animo (perché oggi fa più figo essere stronzi e stronzi molto più di quanto sembrasse il Signor Darcy all’inizio della storia), e la protagonista femminile è una svampita, di troppe qualità, che ama sempre l’uomo sbagliato.

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E, invece, questa distorsione dei personaggi non c’è in Jane Austen. I personaggi sono davvero giusti, l’uno per l’altra, e hanno davvero buoni sentimenti e, semmai il lettore avesse dei dubbi, scoprirà sempre che si tratta solo di fraintendimenti volutamente causati dalla scrittrice, che voleva creare una grande attesa e un grande pathos per quando i due si sarebbero finalmente legati l’uno all’altra

Due cose, nello specifico, ho amato del romanzo. Innanzi tutto come mi abbia fatto immergere in un mondo dove una rigida morale creava delle regole per l’arte del corteggiamento del tutto differenti da quelle attuali (cosa che ha reso ai miei occhi molto interessante la storia). E, in secondo luogo, ho amato l’ironia dissacrante con cui la scrittrice ha “letteralmente asfaltato” (non si rigiri nella tomba Jane per questa licenza linguistica) i personaggi privi delle caratteristiche ideali, di cui erano invece dotati Elizabeth e Darcy.

Insomma, ho amato tante cose di questo romanzo che, forse, ho apprezzato persino di più di “Cime Tempestose” (e forse la maggiore linearità di trama aiuta il romanzo della Austen a rimanere più impresso nella mente), e che resterà tra i più belli che io abbia mai incontrato nel mio percorso da lettore.

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Un pensiero riguardo “Orgoglio e Pregiudizio: Perché ho amato il capolavoro di Jane Austen

  1. Orgoglio e Pregiudizio è uno dei miei romanzi preferiti. Mi è piaciuto molto questo tuo articolo, anche perché ne condivido gli stessi sentimenti. Secondo me è uno di quei libri che sarà sempre attuale e sempre apprezzato.
    Hai visto il film del 2005? Io lo adoro

    "Mi piace"

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