In questa calda estate la mia mente malsana mi porta a proporvi una nuova rubrica, pronta a conciliare la mia passione per il trash televisivo e la mia natura di serial addicted. Non so se scriverò altri articoli come questo, ma il progetto è presto spiegato (e non vi spaventate di fronte al titolo).
Intendo simulare delle interviste – affidandomi a nient’altro che alla mia demiurgica fantasia – realizzate proprio dalla nostra iconica Barbara nazionale ai personaggi più controversi delle serie TV!
E oggi partiremo con l’ultima serie di cui ho ultimato la visione… La Casa di Carta (recensione qui).
Benvenuti a tutti. Come sapete, questa è l’ora del mio caffeuccio… E’ pronto?
Ma prima di tutto vi devo presentare la mia ospite di questa sera.
Ha deciso, infatti, di raccontarsi davanti a tutti voi – e speriamo di fare un bel po’ di share anche senza i fratelli Rodriguez – la mitica, unica ed inimitabile… RAQUEL MURILLO!
*il pubblico applaude*
Ciao, Raquel, grazie di essere venuta da noi.
Grazie a te, Barbara.
Ma prima di cominciare. Vi presento i miei opinionisti per questa puntata. Raquel, fai attenzione che li conosci molto bene…
Vi presento Silene Olivera!
E… Arturo Roman!
Bene, torniamo a noi, Raquel.
Volevo chiederti, innanzi tutto, come ti senti adesso che non lavori più per la polizia.
Beh, Barbara, sai com’è… L’importante è che ce sta l’amore. E io mi sento proprio tanto innamorata del Professore.
Ammazza, una storia con un Professore. Ma dimmi… Il Professore è volato a vattilapiandercinchawan per quel fenomeno dei “cervelli in fuga”?
Beh, sì, si potrebbe dire così.
Che vergogna! E poi ci credo che siamo arrabbiati! Che vergogna!
*pubblico appalude*
Ma che cervello in fuga e in fuga? Ci ha fatto passare l’inferno. Quello se ne è scappato dalla polizia e si sta facendo la bella vita. E questa squinzia qui presente ha lasciato tutto per fargli da concubina.
Quello che gli spettatori non sapevano era che la prossima domanda avrebbe del tutto cambiato i piani di Raquel Murill…
Mo basta, Silene. Eri il narratore nel tuo programma TV. Qui è Pomeriggio Cinque e voglio sentire solo una persona che racconta la sua storia.
Prosegui Raquel!
E che te devo dì, Barbarè… Sai quando gli uomini ti prendono nel modo giusto e ti fanno finire in bellezza… Ci siamo capiti? Non potevo lasciarmi sfuggire st’uomo. C’ha i soldi, la folla lo ama, posso fare la vita da nababba, senza avere intorno quella babbiona di mia madre e quell’ipodotata di mia figlia, che tanto ha sempre preferito il padre… Come si dice… A caval Donato non si guarda in bocca….
A meno che il cavallo non si chiami Donato, ma Angel Rubio…
Che perfidia, Arturito.
Comunque, Raquel, volevo dirti che si vede…
Cosa?
CHE SERGIO TI AMA MOLTISSIMOOOOOOOOOOO!
Non mi fare commuovere, Barbara. Lo so che mi ama moltissimo. Ama me, nonostante tutto il grassetto che tengo nelle braccia. Nonostante non mi si cagasse nessuno da secoli, ad eccezione di quell’arancino deambulante di Angel.
Sono davvero felice di aver trovato Sergio.
Con queste parole, Raquel, ti assicuro… Fai commuovere me e tutti noi.
Ti ringrazio davvero per questa tua storia. E voglio che tu sappia che potrai passare a prenderti un caffeuccio con noi ogni volta che vorrai.
Il Professore progettava di avvelenare il caffè di Barbara per evitare che Raquel lo ridicolizzasse in pubblico. Non era questa la storia che il Professore voleva raccontare alla Sp…
Ma sta’ zitta, psycho!