Recensione di “Ogni Giorno” – Film

La mia ultima capatina al cinema è stata per vedere Ogni Giorno (Every Day) di Michael Sucsy, adattamento dell’omonimo romanzo di David Levithan.

Ammetto la mia ignoranza, specificando di non aver letto prima il libro, ma mi appresto a fare una piccola recensione del film perché, a mio modo di vedere, si tratta di un’opera in grado di stimolare molti spunti di riflessione.

La trama, in breve, si costituisce di una storia d’amore a dir poco particolare, dato che il protagonista è un giovane individuo, o comunque una qualche creatura umana, di nome A, la cui peculiarità è il fatto di risvegliarsi, ogni giorno, in un corpo diverso, ma sempre di un coetaneo. Nei suoi viaggi, da corpo a corpo, egli si innamora di Rhiannon. E i due portano avanti la loro storia, malgrado A cambi costantemente corpo, “impossessandosi” di corpi sia maschili che femminili.

Il film è molto leggero, ma, allo stesso tempo, è anche fonte di stimolo per riflessioni importanti. Non è molto velato, infatti, il riferimento alla disforia di genere. E lo spettatore finisce sempre per chiedersi in che rapporti possano stare corpo e mente. E, a tal proposito, il film prova a dare un suo messaggio, affermando che, in qualche modo, se si ama, si va oltre alle apparenze, e non è importante nemmeno definirsi come uomo o come donna. Tematiche certamente impegnative che vengono affrontate con la leggerezza di una storia d’amore tra liceali.

Ogni giorno, in definitiva, si rivela essere un esperimento, a mio modo di vedere, sicuramente riuscito. Non è forse un film che ti entra più di tanto sotto la pelle, ma è sicuramente una pellicola che riesce abilmente a coniugare grandi problemi esistenziali con l’intrattenimento, più o meno spensierato, tipico dei film romantici.