Ho letto il mito di “Beren e Luthien”: uno sguardo ancora sul mondo Tolkieniano

berennNon credo di aver mai parlato di Tolkien sul blog, ma colgo oggi l’occasione di farlo, dato che è ormai consuetudine quella di recensire o commentare le mie ultime letture. E la mia ultima lettura è stata “Beren e Luthien”, un libro regalatomi per il compleanno, una sorta di monografia su un mito, a cura di Christopher Tolkien, il figlio del celebre autore, famoso in tutto il mondo per aver lavorato e sistemato le “opere postume” del padre.

Beren e Luthien, che io ho definito un mito, è il racconto di un’avventurosa storia d’amore, avvenuta prima che prendesse piede la storia de “Il Signore degli Anelli”. Una storia che è stata rimaneggiata più volte da Tolkien, prima in metri e poi in prosa, con vari cambiamenti.

Più che appassionarmi a questa storia, a dir la verità anche piuttosto breve, il libro mi ha portato a indagare sulla mente di un autore capace di creare davvero un universo fantastico, in grado di appassionare migliaia e migliaia di lettori.

beren

Christopher Tolkien ci dà l’idea, con questa pubblicazione, di quanto il padre cercasse di costruire un mondo, tenendo bene ad occhio i dettagli, in quella che poi era un’impresa titanica. Il mondo di Tolkien, “Arda”, è un mondo in cui ogni cosa deve avere un’origine, una genealogia. Egli è arrivato a costruire le sue “enciclopedie” dei miti, cosicché ogni terra, ogni stirpe avesse delle origini chiare, a cui avrebbe potuto fare riferimento nel momento in cui avesse costruito storie più complesse, come è poi stata “Il Signore degli Anelli”.

Le mie impressioni sulla lettura sono state quelle di una pubblicazione diretta a veri cultori del personaggio di Tolkien, trovando l’opera più un saggio che un racconto, con i vari interventi del figlio dell’autore che ha cercato di spiegare e narrare lo sviluppo delle opere del padre e l’iter che lo ha poi portato a pubblicare. Quindi un libro che consiglio soltanto a chi avesse davvero curiosità di conoscere nel dettaglio il mondo tolkieniano e la mente dell’autore, attraverso una vicenda che viene più e più volte ricostruita e che ci dà numerose informazioni sugli elfi, sulle loro origini e sulle loro tradizioni e i loro mutamenti nel corso delle ere.

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4 pensieri riguardo “Ho letto il mito di “Beren e Luthien”: uno sguardo ancora sul mondo Tolkieniano

  1. Concordo, questi volumi richiedono come competenza pre-acquisita una lettura delle opere maggiori di Tolkien – Signore degli Anelli e soprattutto Silmarillion – e non sono di facile accesso per chi ha di Tolkien una conoscenza che non sia più che approfondita. D’altra parte non è semplice prendere posizione sulle scelte di Cristopher: tanto per dirne una, se avesse deciso di rispettare fino in fondo la volontà paterna, allora non avrebbe dovuto pubblicare il Silmarillion…con grande rammarico di tanti (me in primis) che trovano quest’opera la più bella tra quelle scritte da Tolkien.

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      1. Sinceramente te lo consiglio…magari si può fare un po’ di fatica all’inizio, quando vengono citati i nomi delle varie divintà, però poi la storia diventa epica, appassionante. E certi personaggi, come Feanor oppure Turin, nel bene o nel male, sono di grande spessore psicologico.

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