Recensione di “Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald”: Grande intrattenimento e tante incongruenze logiche

Non ho aspettato poi tanto prima di recarmi in sala per vedere l’attesissimo nuovo capitolo della saga di “Animali Fantastici”, dedicato ai “Crimini di Grindelwald”, come suggeriva il titolo.

Avendo letto alcune recensioni e opinioni che non potrei definire altrimenti se non discordanti, mi sono ritrovato ad avere una grande curiosità per farmi un’idea autonoma su questo “blockbuster movie”.

C’era chi parlava di un film che non aveva dato adeguato spazio alle creature che danno il nome al brand, chi, invece, aveva descritto il film come troppo rapido, in certe sue parti, come fosse opera di un “taglio e cucito” di scene dell’ultimo minuto, e chi, invece, già ne evidenziava il principale problema: ovvero la presenza di alcuni buchi di logica, riconoscibili con facilità per i veri “potterheads”.

A dispetto delle anticipazioni, però, sono andato al cinema senza alcun pregiudizio e questo articolo sarà il frutto esclusivamente della mia convinzione.

 

Partiamo dal rispondere a una semplice domanda: come è stato il film? Il film, in sé, secondo me è stato davvero godibile, oserei dire bello. Dipende, però, da quelle che sono le aspettative. Per uno spettatore che ricercava due ore di fuga dalla realtà, il magico mondo in cui lo fa immergere la pellicola è davvero impareggiabile. A chi si aspettava, oltre al divertimento e alla magia tipica della saga potteriana, anche una storia coerente, ben sviluppata e piena di dettagli intriganti, allora la pellicola sarà rimasta, invece, un po’ indigesta.

Perché indigesta? È presto detto. Non possiamo muovere una critica alla costruzione del film, dal punto di vista dell’intrattenimento. Effetti speciali curati, colonna sonora, come sempre, funzionante, personaggi, look e fotografia perfetti per creare davvero un mondo fantastico e parallelo a quello in cui lo spettatore vive nella sua quotidianità. Il ritmo incalzante e il finale emozionante, poi, completano una produzione che rende la pellicola un vero gioiellino dell’intrattenimento fantasy.

  • SPOILER ALERT 

Dal punto di vista narrativo, invece, si riscontrano non pochi intoppi. Innanzi tutto, seppur non sia d’accordo con chi ha ritenuto troppo limitato il coinvolgimento di Newt e degli Animali Fantastici, riscontro evidenti problematiche negli snodi narrativi. Basti pensare al fatto che per quasi l’intero film si sia andati alla ricerca del mistero dei Lestrange e della scomparsa di Corvus (rivelatosi poi nient’altro che un depistaggio della sceneggiatrice per confondere il pubblico e portarlo lontano dal disvelamento della reale identità di Credence) per capire che, forse, il film manca di equilibrio narrativo. Il punto focale, l’identità di Credence, verrà tenuta nascosta fino alla scena conclusiva, una volta anche esaurito il pathos di un finale sconcertante che ha visto morire il personaggio su cui si è cercato di fare chiarezza nello stesso lungometraggio, Lita Lestrange. Identità che viene rivelata da Grindelwald, senza che ci venga fatto comprendere di quali informazioni egli fosse in possesso.

A margine di ciò, mi sento di esprimere una critica anche per come è stato gestito il personaggio di Queenie, il cui passaggio al “lato oscuro” non è, a mio modo di vedere, sufficientemente giustificato dagli scorci narrativi che l’hanno vista protagonista.

Infine, ovviamente, bisogna parlare delle incoerenze, per la verità numerose, che sono state evidenziate dai più informati fan della saga.

Incominciamo dal “patto di sangue”, che impediva ad Albus di combattere Grindelwald. Come sappiamo, in uno scontro tra i due Ariana rimase uccisa. E allora? E allora il patto di sangue deve essere stato sigillato dopo. Ma non pare strano anche a voi che Albus, dopo la morte di Ariana (per colpa, in parte di Grindelwald) sigilli un patto simile? Se fosse, invece, stato stipulato, il suddetto patto, prima della morte di Ariana, allora i due non avrebbero potuto lottare in modo così violento da portare alla morte la sventurata Ariana.

La seconda incongruenza, da molti scorta, è la figura della McGranitt, apparsa nel film in un’epoca precedente alla sua nascita, secondo quanto sappiamo dalla saga principale. Alcuni giustificano la sua apparizione, ritenendo la “McGranitt” del film nient’altro che la madre di Minerva, la professoressa che abbiamo imparato ad amare con la saga principale.

In terzo luogo l’incongruenza si riscontra nell’età di Credence, che viene presentato da Grindelwald come il fratello di Albus Silente, Aurelius. Aurelius, secondo i calcoli dei fan, sarebbe dovuto nascere diversi anni dopo la morte dei genitori di Albus, vista la grande differenza di età fra lui e Albus. Dunque, perché non si incorra in un buco di logica (di dimensioni incredibili), bisogna immaginare che il mago oscuro stesse mentendo a Credence, quando gli ha detto di essere il fratello di Silente. Ma sarà davvero così? E, se fosse così, avrebbe avuto senso prendere in giro gli spettatori per l’intera durata di un capitolo della saga?

Ai posteri, o meglio, al prossimo film l’ardua sentenza.

3 pensieri riguardo “Recensione di “Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald”: Grande intrattenimento e tante incongruenze logiche

  1. SPOILER


    Non avevo pensato al punto del patto di sangue e in effetti anche quello non quadra. Per quanto riguarda Credence penso che alla fine salterà fuori che non è davvero come sembra. Grindelwald potrebbe aver mentito.
    Comunque alla fine non ho beccato neanche un pronostico! ahah

    Piace a 1 persona

    1. Beh oserei quasi dire che la Rowling ci ha trollato con questo film che o è completamente incoerente col resto o è solo una transizione in vista delle spiegazioni che ci verranno date col prossimo capitolo.
      In ogni caso mi aspettavo un modo diverso di maneggiare ciò che lei stessa ha scritto e che è diventato patrimonio di milioni di fan.

      "Mi piace"

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