CULT MOVIES #6: Il matrimonio del mio migliore amico

Vi giuro che non ho qualche strano fetish per Julia Roberts, anche se questi primi numeri di questa nuova rubrica sono stati dedicati quasi sempre a suoi film. E anche l’idea di inserire “Il matrimonio del mio migliore amico” è nata quasi per caso, mentre canticchiavo “I say a little prayer” mi è stato fatto notare che è la canzone-simbolo di questa pellicola, pertanto eccoci qui, con il quinto numero di Julia Rob… Ehm Cult Movies!

Il film in questione è una commedia romantica del 1997, diretta da P.J. Hogan. Stiamo parlando di quello che è stato un grande successo al botteghino. È certamente uno dei film che ha incassato di più ed è stato accolto con maggior favore di pubblico del 1997, con un totale di incasso pari a 299 milioni di dollari.

Per quanto riguarda la critica, anche stavolta ci troviamo davanti ad un film che è rimasto un po’ nell’immaginario collettivo, che è stato visto un po’ da tutti, ma che non ha vinto nessun premio degno di nota. La maggior parte dei riconoscimenti vinti è da ricercare nelle convention dedicate esclusivamente alle comedy, tra cui spicca il premio come attore non protagonista più divertente assegnato a Rupert Everet agli American Comedy Awards.

La pellicola, con un cast di tutto rispetto, composto da Julia Roberts, Dermot Mulroney, Rupert Everet e una giovanissima Cameron Diaz (che aveva debuttato sul grande schermo solo tre anni prima), è una commedia romantica che si caratterizza in maniera evidente per la sua colonna sonora, con vari rimandi ad “I say a little prayer”, nella cover realizzata appositamente per il film da Diana King, che è diventata poi un grande successo.

La storia al centro del film vede la Roberts, nei panni di Julianne, desiderosa di riconquistare una sua vecchia fiamma (che si è trasformata, negli anni, nel suo migliore amico) al punto da cercare il matrimonio di quest’ultimo con la bella e, forse, un po’ troppo zuccherosa Kimmy Wallace.

I tentativi, a volte goffi, a volte furbi, di Julianne danno vita a una commedia piena di brio, che non annoia mai. Una commedia con la c maiuscola, che tiene vivo l’interesse dello spettatore, che si chiede, per forza di cose, se debba sostenere le scorrettezze di Julianne in nome dell’amore o se debba invece parteggiare per Kimmy, che ha tutto il diritto di convolare a giuste nozze.

La scena cult del film è senza dubbio quella finale, in cui George (Rupert Everet) sorprende Julianne e si fa trovare alla festa di nozze e chiede di ballare alla sua amica, che ha appena capito di dover accettare il distacco dal suo migliore amico/uomo di cui è innamorata. Una scena che, nel bene o nel male, ci è capitato a tutti di vedere e che permette al film di essere, a suo modo, memorabile.

Tirando le somme, mi sento di dire che si tratta di un’ottima commedia, che, immagino, abbia dato ulteriore lustro alla carriera della Roberts e ulteriore slancio a quella di Cameron Diaz!

E voi lo conoscete? Come lo trovate?

3 pensieri riguardo “CULT MOVIES #6: Il matrimonio del mio migliore amico

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