Qualche settimana fa ho fatto l’ennesimo sondaggio sul profilo Instagram. Ho messo in gara otto famosi attori e, alla fine, e a trionfare è stato – forse un po’ prevedibilmente – Leonardo Di Caprio. Siccome ogni promessa è un debito (e mi dispiace se non sono riuscito a farlo prima), ora do spazio proprio a Di Caprio nella rubrica dedicata ai film cult.
Ve lo dico chiaramente, troppo facile scegliere Titanic, pertanto oggi voglio parlare di un film molto apprezzato dalla critica, pluripremiato, che, però, non ha avuto lo stesso successo popolare di Titanic.
The Departed è un film di Martin Scorsese, con un cast stellare composto da Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Matt Damon, Vera Farmiga, Alec Baldwin e, ovviamente, Di Caprio (e tanti altri, ovviamente).
Il film è un remake di un film chiamato “Infernal Affairs” prodotto ad Hong Kong (2002) ed è un thriller che tratta di criminalità organizzata, di missioni segrete e di infiltrati, come lascia intuire il titolo. La trama: Colin è un uomo di fiducia del boss di South-Boston, Frank Costello. Con la compiacenza del boss, Colin diventa un poliziotto e fa rapidamente carriera, pur rimanendo un “infiltrato” leale a Costello. Il percorso inverso lo fa William Costigan, che inizia la carriera in polizia con un delicatissimo incarico: infiltrarsi nella banda di Costello e diventarne uno degli sgherri. Entrambi, senza conoscersi, portano avanti i loro affari, fino a quando, nel finale, c’è un susseguirsi di scoperte e di tradimenti, che regala al film un finale sanguinoso.
Devo ammetterlo, non mi piacciono di solito così tanto i film americani che trattano di infiltrati e di lotta alla criminalità organizzata, ma in questo caso sono rimasto davvero stupito. Il film ha un buonissimo ritmo, è un crescendo continuo, e sia Matt Damon che Leonardo Di Caprio, come protagonisti agli antipodi, mettono in piedi due personaggi molto vividi. Tra di loro, inoltre, si inserisce la psicologa Madolyn Madden, portata in scena da una bellissima e giovanissima Vera Farmiga, che aggiunge un piano sentimentale/sessuale a una storia molto adrenalinica (e, sorprendentemente, facile da seguire).
Più discussa è la performance di Nicholson. Basta fare brevi ricerche su google per capire come molti “hardcore fan” dell’attore e del film trovano, a tratti, sopra le righe il modo in cui Nicholson ha assunto i panni di Frank Costello.
In breve, il film è molto bello. Forse, l’aspetto che meno mi piace è il finale. Quando le carte vengono scoperte sembra che il film debba subire un’impennata impressionante, e, invece, ho trovato le scene finali poco emozionanti.
Nel complesso, però, tra recitazione, regia, adrenalina, fotografia (che è un aspetto che mi è piaciuto in modo particolare) e sceneggiatura, il film è davvero un “cult”. Penso sia un classicone del genere e lo confermano anche i responsi della critica, che ha sicuramente apprezzato il film di Scorsese.
A ciò aggiungo che il film ha vinto ben 4 Oscar (miglior film, miglior regia, miglior editing e miglior sceneggiatura non originale). È un po’ un peccato che non abbia vinto un premio Di Caprio per la recitazione in questo film (ruolo, per me, molto più impegnativo e profondo di quello per cui ha poi effettivamente vinto l’Oscar).
In definitiva, pur essendo un fan dei thriller più psicologici-investigativi rispetto ai thriller più violenti e legati alla mafia, non posso che consigliare, a chiunque ami il genere, di vedere questo film, pieno di ritmo e di energia.
Penso che DiCaprio abbia vinto l’Oscar per sfiancamento.
Se lo meritava sicuramente almeno per tre/quattro film precedenti a quello con cui ha vinto.
Comunque questo film ha un finale sorprendente. Di solito i film del genere tendono ad avere dei vincitori morali o comunque i buoni vincono, qui invece non ci sono vincitori o se proprio vogliamo trovarne uno di sicuro non è un buono.
Mchan
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Sono d’accordo
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