Il mio augurio per il nuovo anno

Quando si avvicina la fine dell’anno, si inizia sempre a pensare all’anno che è stato, a come lo abbiamo vissuto, ai momenti belli e meno belli.

Riflettendo su questo 2019, da un punto di vista intimo e personale, mi sono reso conto di quanto faticoso sia stato e di quante difficoltà abbia dovuto affrontare. Più si va avanti, più diventa pesante l’assenza di prospettive e la misura del tutto è, ormai, diventata la fragilità.

Più a lungo vagabondiamo per questo mondo, senza sapere quale sarà la destinazione e se saremo in grado di fare qualcosa di buono, più diventiamo fragili e ci mettiamo in discussione.

Credo che si tratti di un aspetto comune a tante persone della mia età. Siamo molto fragili, eppure molti fanno finta di niente.

Io a far finta di niente non riesco. Anzi, giorno dopo giorno, mi rendo conto di quanto sia difficile per me avere a che fare con la mia stessa testa. Mi bombardo di critiche e penso che, per me, la cosa più difficile sia accettare me stesso, i miei difetti, come vengo percepito dagli altri e i miei fallimenti.

Quest’articolo è nato da un pensiero che mi è balenato guardando l’esibizione di Lizzo al festival di Glastonbury del 2019. Lizzo è una cantante che ha davvero raggiunto il mondo in quest’ultimo anno e che, senza girarci attorno, parla molto di autoaccettazione, fuori e dentro le sue canzoni. E’ chiaro che per un’afroamericana “extralarge” (e lo dico con affetto, non per contribuire al fat shaming) i problemi di autoaccettazione siano stati molti.

Penso, però, che aver lottato così tanto per amarsi sia stata una delle scintille che l’hanno resa una vera star (oltre, ovviamente, al grande talento che indiscutibilmente possiede). La sua è una di quelle storie che fanno bene, sopratutto a noi giovani. E la sua canzone “Good as hell” è un inno a sentirsi belli, perfetti e pieni di forza vitale.

Questo 2019 ha esacerbato le mie insicurezze e mi ha messo a dura prova. Vorrei, però, farmi un augurio e farlo a tutti quelli che vivono situazioni simili alla mia: vorrei che iniziamo a sforzarci di volerci bene.

Le critiche e i fallimenti fioccheranno sempre, nostro malgrado. E non sempre sarà colpa nostra. Dobbiamo essere la nostra versione migliore, ma non dobbiamo morire dietro alla ricerca di una perfezione che non esiste. O, forse, sarebbe meglio dire che la nostra sarà sempre una perfezione “personale”.

Sentiamoci bravi da morire, non demordiamo e amiamoci, amiamoci di più il prossimo anno!

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18 pensieri riguardo “Il mio augurio per il nuovo anno

  1. Te lo auguro davvero, di sentirti bravo e riuscire a volerti sempre bene; spesso non è facile, lo so perché ci sono passato anche io, ma come dici giustamente, è fondamentale per riuscire non tanto ad avere successo, ma a vivere con serenità.

    Ti auguro un bellissimo 2020, che possa portarti tutto ciò che questo 2019 non ha voluto concederti! 😉

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