Buongiorno a tutti!
Oggi mi occupo di una “recensione emergente” per cui ringrazio l’autrice, Marina Londei, che mi ha inviato la sua opera. Trovate Beyond a questo link per l’acquisto.
La trama: Caleb è un ragazzo che ama tuffarsi nelle storie passate e nei misteri che sembrano avvolgerle. Trova pane per i suoi denti quando, in soffitta, incappa nel diario segreto della sua bisnonna. Il ragazzo decide di iniziare a leggerlo, ma la sua scelta trascina lui e il suo migliore amico in un passato pericoloso che si insinua nelle loro vite, cambiandole per sempre.
Come ogni volta che mi occupo di una recensione di un emergente, mi piacerebbe fare emergere tutti i punti di forza della scrittura dell’autore e parlare poi del libro appena letto.
Proprio per questo inizio questa recensione facendo i complimenti a Marina per lo stile. Ha un periodare semplice e scorrevole che fa divorare il suo libro. La sua chiarezza è davvero pregevole e dimostra un talento innato per la scrittura.
Il suo romanzo, Beyond, a mio modo di vedere, è un progetto assai ambizioso. Infatti, dietro alla definizione di young adult, si nasconde un romanzo di formazione che analizza tematiche parecchio complicate come il valore dei ricordi, la solitudine e gli affetti familiari. Tutto questo viene convogliato in una storia con ampie tracce di fantastico. Si tratta, però, di elementi fantasy che si rivelano pretesti per approfondire le tematiche oggetto del libro e sulle quali Marina vuole far soffermare il lettore.
In particolare degno di nota è il momento in cui finalmente al lettore viene svelato il mistero che aleggia nella vita del protagonista, Caleb. Alcune scene sono davvero intriganti che sembrano frutto di una grande mente artistica.
La riflessione su molti di questi argomenti, devo ammetterlo, in alcune parti della storia mi ha rapito. Tuttavia, penso ci siano anche elementi un paio di elementi un po’ meno convincenti nel romanzo.
Innanzitutto, Marina è incappata in un errore tipico degli autori emergenti, utilizzando per tutto il libro un segno di interpunzione inadatto a introdurre il discorso diretto. In secondo luogo, ammetto che la storia ha carburato un po’ lentamente e solo dopo aver letto un terzo del libro sono realmente rimasto coinvolto nella narrazione.
Marina ha comunque un grande talento e il suo modo di scrivere è davvero impressionante. Fatico a ricordare autori emergenti in grado di gestire i periodi con semplicità ed eleganza come lei. Ha davvero tutte le carte in regola per diventare una scrittrice di grande successo e il suo “Beyond” è un’ottima prima fatica editoriale.
ma io ho letto e ascoltato che il segno di punteggiatura per il discorso varia a seconda della casa editoriale, no?
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Sì ma alcuni segni sono considerati come sbagliati. Ci sono però vari modi corretti per introdurre il discorso diretto.
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Ok, lei che segni usava?
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La tua disamina è perfetta e piacevolissima da leggere, complimenti!
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Grazie davvero 😊
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