Bentrovati amici lettori!
Oggi condivido con voi la recensione di un classico senza tempo. Sto parlando de “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll, pubblicato nel 1865.
La trama:
Alice è una bambina che si immerge in un mondo bizzarro e stravagante, passando per la tana di un coniglio bianco che attira la sua attenzione. La bambina compirà un viaggio straordinario e incontrerà creature diverse e assai particolari, come il Cappellaio Matto, la Lepre Marzolina e il Brucaliffo. Durante il viaggio Alice scoprirà molti più aspetti di se stessa e imparerà a cavarsela da sola.
Perché leggerlo?
Il romanzo di Lewis Caroll ha raggiunto la fama per la sua originalità. È un romanzo bizzarro che fa della stessa bizzarria la cifra stilistica e il minimo comune denominatore. Ma la stranezza della storia non allontana il lettore, anzi lo attrae.
Dietro all’incredibilità degli eventi, “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” è una storia raccontata in modo semplice e chiaro che porta il lettore a riflettere su quale sia la ragione di questo viaggio e il significato nascosto dietro tanto agli accadimenti di questo strano “mondo di sotto” quanto dei personaggi che lo popolano.
È un libro che va letto perché riesce a colpire la mente e riesce a trasmettere un messaggio universale, portando chiunque a riflettere sul valore della fantasia e dei sogni.
Le interpretazioni
“Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” è stato interpretato in molteplici maniere. Potrei quasi dire che proprio l’eccessiva stranezza giustifica la molteplicità delle interpretazioni.
Sicuramente una prima possibile spiegazione della storia attiene ai sogni. Infatti, Carroll potrebbe aver voluto esplorare il mondo onirico con personaggi che solo la nostra mente potrebbe elaborare. E, d’altra parte, le domande che i personaggi della storia pongono ad Alice potrebbero avere l’origine proprio nell’inconscio della protagonista.
D’altra parte, per qualcun altro “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” potrebbe essere un’allegoria di tutti i possibili effetti delle droghe. Difatti sembra che l’allucinazione più del sogno possa spiegare alcune immagini e archetipi presenti nel romanzo, ragion per cui mi sento di dire che non è esattamente un romanzo per bambini. Ci vuole una certa maturità per riflettere sul libro.
A mio avviso, però, il libro ha un significato principale: come già ho detto, è un viaggio per conoscere se stessi. Alice inizia il viaggio da timida ragazzina, spaventata da ogni cosa, e lo finisce con una sicurezza invidiabile e la capacità di decidere come comportarsi nelle varie situazioni. Infatti, credo che uno degli aspetti fondamentali della storia sia l’evoluzione della protagonista e la sua crescita prima ancora che le meraviglie del mondo in cui si addentra.
Giudizio complessivo:
Devo dire di essere rimasto “freddino” durante la lettura. Non è uno di quei libri che coinvolge e che ti porta necessariamente a interrogarti. Stimola l’immaginazione, ma devi metterci del tuo per andare a leggere i significati nascosti fra le righe e riuscire a trarre qualcosa da questa lettura. Tuttavia, è un libro unico nel suo genere che ha avuto un’influenza fortissima nella cultura popolare. Oltretutto si legge in un soffio, quindi, nel complesso, è una lettura che consiglio.