Recensione di “Intervista col vampiro” di Anne Rice

Buongiorno, amici lettori!

Oggi si torna online con una recensione librosa. 

Ho deciso, infatti, di confrontarmi con un caposaldo della letteratura popolare contemporanea. Sto parlando di Anne Rice. Oggi, dunque, recensirò “Intervista col vampiro“, romanzo del 1973 da cui è stato tratto un film con Brad Pitt e Tom Cruise. 

TRAMA:

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Louis è un ricco possidente della Louisiana che, dopo aver subito un grave lutto, viene trasformato in vampiro da Lestat. Proprio Lestat introdurrà Louis nel mondo dei vampiri, creature della notte che hanno bisogno di bere sangue per tenersi in forze. 

Ai due vampiri si aggiungerà presto Claudia, una bambina trasformata in vampira da Lestat, destinata a vivere l’eternità in una forma incompleta. 

Due secoli di vita da vampiro sono l’oggetto di un’intervista che Louis decide di concedere a un giovane, incontrato per caso a New Orleans. Un’intervista che indagherà la vera natura del vampiro e la sua “maledizione”. 

Cosa ne ho pensato?

Devo ammettere che “Intervista col vampiro” è stata una lettura piuttosto differente da quella che mi aspettavo. Si tratta di un libro che non definirei pesante, ma che sembra comunque molto lontano dalla letteratura popolare degli ultimi anni.

Non si legge facilmente e non c’è un ritmo così incalzante da catturare il lettore in modo completo. Ciononostante, trovo che alcune tematiche siano molto accattivanti e che lo stile di Anne Rice meriti di essere osservato e analizzato. 

Lo stile dell’autrice

Si tratta, in buona sostanza, di una lunga narrazione in prima persona (è Louis a parlare della sua storia), introdotta da un’esile cornice sviluppata in terza persona. 

Una narrazione molto lunga, dettagliata e ricca. La Rice non esagera mai, né con la ricercatezza né con l’aggettivazione. Tuttavia, è un racconto sempre pieno di particolari e questo smorza un po’ la fluidità della narrazione.  

Anne Rice è una maestra nel delineare le atmosfere. Cesella spazi, luoghi e sensazioni e immerge il lettore. Tuttavia, se avesse usato questa precisione e questa ricchezza solo in alcune scene precise piuttosto che nell’intero romanzo, a mio modo di vedere avrebbe creato un romanzo molto più ritmato e piacevole da leggere.

In buona sostanza, è ottima letteratura, un libro scritto divinamente, ma che diverte molto poco, malgrado le premesse di leggere una storia fantastica, considerata una vero apripista alla letteratura popolare attuale. 

BENE VS. MALE

Il leitmotiv di questo romanzo è la lotta fra propensione alla malvagità e l’esigenza di rispettare l’umanità. Il conflitto all’interno del protagonista, Louis, è il vero tema di questo romanzo che, per quanto possa sorprendere, si rivela incredibilmente introspettivo.

Le battaglie interiori sono il vero fulcro di un romanzo che riflette sulla natura umana e sulla sensualità del male molto più di quanto si soffermi a raccontare un’avventura oscura e dalle tinte gotiche. 

Inoltre, merita attenzione anche il modo in cui Louis viva l’amore per altri individui della sua specie. L’amore fra vampiri regala alcuni fra i brani più belli dell’opera. 

Giudizio complessivo:

Non mi sento di dire che “Intervista col vampiro” non mi sia piaciuto. Ma ammetto placidamente che non mi ha “intrattenuto” come mi sarei aspettato. E’ stata una lettura che pretendeva più attenzione e più sforzo di quanto pensassi. 

Continuo a ribadire, però, che per molti aspetti trovo il libro meritevole di essere letto. Lo stile dell’autrice è davvero eccellente e credo che chiunque voglia immergersi in romanzi con atmosfere accattivanti e perfettamente delineate troverà in “Intervista col vampiro” la lettura perfetta.

Potete acquistare “Intervista col vampiro” a questo link!

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2 pensieri riguardo “Recensione di “Intervista col vampiro” di Anne Rice

  1. Ricordo di aver apprezzato molto la trilogia iniziale, quindi “Intervista col vampiro”, “Scelti dalle tenebre” e “La regina dei dannati”. Lestat è comunque un ‘personaggione’. In seguito ho letto altre cose della Rice che mi hanno progressivamente annoiato, fino a spingermi ad abbandonarla del tutto.

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