Buongiorno, amici lettori!
Oggi torno a parlare di libri sulla pagina e lo faccio con la “recensione” dell’ultimo libro letto. Utilizzo il termine recensione con la dovuta cautela perché si tratta della prima volta che leggo un libro di inchiesta dal taglio storiografico come è “Profondo Nero – Mattei, De Mauro, Pasolini: Un’unica pista all’origine delle stragi di stato” di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza.
Questo libro mi è stato regalato da mio zio e ho deciso di dargli una chance, anche perché affronta un periodo di storia italiana che mi era completamente sconosciuto.
Di cosa parla?
Profondo Nero parla dei crimini “di stato” avvenuti tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta. Nello specifico, gli autori del libro cercano di delineare uno scenario in cui il petrolio (e, di conseguenza, il denaro e il potere) in Italia si intreccia con una politica fortemente aggressiva e pronta a tutto per ottenere il predominio su un’Italia ancora fragile e su un popolo fortemente condizionabile.
Il fulcro della storia è l’omicidio Mattei, ovvero l’omicidio del numero uno dell’Eni, poi sostituito da Cefis, che è considerato una delle grandi menti dietro a un piano di crimini, stragi e delitti serviti a rafforzare una politica di ideologia mista finanziata essenzialmente da privati con un animo autoritaristico.
Tutto nasce da uno scontro di visioni su come gestire e sfruttare il petrolio in Italia e su uomini disposti a tutto pur di “controllare” l’Italia.
Una lettura che mi ha scosso
Ammetto di essere rimasto inquietato da questa lettura. Pensare che possa esserci il governo – con l’ausilio delle forze dell’ordine e dei servizi segreti – dietro a molte stragi (realizzate poi da forze fasciste, neofasciste o persino dalla mafia) che hanno sconvolto la storia italiana mi ha fatto sprofondare nello sconforto.
Tuttavia, sembra che le persone “zittite” con la morte fossero sempre dei sostenitori di una ricostruzione che mettesse al centro Cefis e i vertici della politica italiana di quei tempi.
Inoltre, in qualche modo Profondo Nero si associa a quei libri e film che sostengono una vicinanza ambigua fra una frangia politica al potere e Cosa Nostra che diventa manovalanza per tutti quei crimini necessari a gestire il potere e ad apparire forti agli occhi dei cittadini.
Credo alla versione sostenuta nel libro?
Diciamo che ci sono troppi indizi che portano il lettore a credere alle tesi sostenute nel libro.
Almeno per quanto riguarda Mattei e De Mauro penso non ci siano dubbi sulla ricostruzione delineata nel libro. Su Pasolini qualche dubbio mi rimane. Potrebbe anche essere stato ucciso non perché stava scrivendo “Petrolio”, ma perché era comunque un intellettuale scomodo e un filocomunista che piaceva poco ai potenti dell’epoca. Ma anche la lite tra “froci” ha la sua plausibilità. Diciamo, che l’omicidio di Pasolini rimarrà sempre oscuro anche a causa di Pelosi – unico condannato per l’omicidio – che ha reso decine di versioni differenti su quella sera fatale.
Mi sento di dissentire, però, su alcune conseguenze tratte sulla figura di Berlusconi, considerato colui che ha realizzato il piano ideato originariamente da Cefis, sul “colpo di stato” senza morti. Non credo che le stragi della mafia connesse all’acquisto della televisione privata abbiano di fatto eliminato la repubblica o la democrazia.
Però, bisogna fare attenzione a quello che gli autori sostengono in merito all’attendibilità e all’imparzialità delle fonti di informazione, specialmente in un periodo – come quello attuale – in cui è evidente la difficoltà dell’italiano medio a discernere le fake news dalla verità.
profondo nero è e sarà sempre un numero di dylan dog xD
quindi è più scoop o riflessivo?
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Secondo me ha un approccio storiografico più che scandalistico. Motiva e fornisce riscontri.
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con scoop intendevo di giornalisti che pubblicano l’inchiesta^^
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