Buongiorno, amici lettori e ben trovati sulla mia pagina.
Oggi torniamo a parlare di libri con la recensione del libro “Neve” di quella che mi piace definire la mia “amica geniale”, Federica Nardo.
Ho conosciuto Federica da pochissimo tempo e mi sono subito interessato al suo mondo letterario, malgrado fosse distante dal mio. In lei ho scorto la passione che anima e lega le anime maledette dalla scrittura.
Trama:
Anno 1805. La giovane Nives è promessa sposa di un lord inglese, tale Harry Foster. Promessa di un britannico troppo preso di sé per dare attenzione alla giovane e sensibile ragazza parigina che, in occasione di un ricevimento a Fontainebleu, finisce per incontrare l’Empereur. Napoleone, in persona, si imbatte in Nives e per loro è un vero e proprio appuntamento col destino. Da un episodio dettato dal caso ne nasce un amore, a tratti tormentato, che si svilupperà parallelamente a intrighi di potere e a una battaglia che Bonaparte è chiamato a vincere per la supremazia della Francia e per consolidare il proprio potere sull’Europa post-rivoluzionaria, malgrado in tantissimi tramino per eliminarlo.
Il mio giudizio:
“Neve” è un romanzo storico dal sapore antico. In esso si legge uno spirito romantico che, a volte, fa percepire quasi un’entità ultraterrena che guida i passi dei protagonisti che si trasformano tutti in eroi travolti da passioni e sentimenti fortissimi.
Sia i “buoni” che i “cattivi” di questo romanzo sono eroi romantici, divorati da ambizioni e da dolori. Sono proprio le emozioni dei personaggi il vero motore di tutta la storia e la vera ragione per cui questo libro andrebbe letto.
Federica riesce, infatti, a far rivivere il gusto del romanticismo in un romanzo che ha anche dei tratti favolistici, con un’impresa straordinaria compiuta dalla protagonista del romanzo che, pur essendo al centro di una storia d’amore, è vero emblema di emancipazione femminile.
Nives è, infatti, forte, coraggiosa e pronta a tutto.
L’aspetto storico:
La ricostruzione storica e i richiami alla cultura classica sono il vero fiore all’occhiello di questo romanzo che non annoia mai.
Credo sia un ottimo modo per conoscere meglio la storia della Francia post-rivoluzionaria e comprendere di più di un personaggio di eccezionale spessore come è stato Napoleone.
Lo stile:
Non posso, inoltre, esimermi dal fare un plauso a Federica per lo stile narrativo. Non sono mai stato un grande estimatore della coordinazione nella letteratura contemporanea, ma trovo che lei l’abbia saputa utilizzare con una maestria invidiabile.
Il suo stile, infatti, è scorrevole e chiaro. Nemmeno i picchi aulici finiscono per stonare all’interno di un periodare sempre convincente e mai pesante o barocco.
Lo consiglio:
Lo consiglio innanzitutto agli amanti dei romanzi di stampo ottocentesco e a tutti coloro che amano il genere storico.
Si tratta, inoltre, di una lettura che riesce a combinare bene tanto gli aspetti sentimentali quanto quelli più descrittivi tipici del genere storico. È un libro pieno di pathos e dal ritmo incessante, che penso possa piacere anche ai meno avvezzi ai romanzi storici.