Buongiorno, amici lettori!
Oggi vi parlerò di uno dei libri più letti dell’anno, ossia “Finché il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi.
DI COSA PARLA FINCHÈ IL CAFFÈ È CALDO?
Un caffè popolare in Giappone. Cosa rende questo luogo così speciale? Si può viaggiare nel tempo. Basta sedersi su una sedia particolare del caffè. Si può andare nel passato o nel futuro, ma lo spostamento sarà solo temporale. Si rimarrà, infatti, sempre all’interno del locale.
I gestori di un bar e alcuni avventori di questo locale si cimentano in questi viaggi temporali per cercare di rimettersi in contatto con alcuni affetti che hanno perso o che rischiano di perdere.
Ma la regola più importante? Il viaggio temporale durerà soltanto finché il caffè è caldo.
IL MIO GIUDIZIO
Premetto che il libro, a mio avviso, non è il grande capolavoro che è stato descritto più e più volte. Un fenomeno letterario che mi lascia parecchio stupito. Chiariamoci: non credo sia un brutto libro. Però, se posso dirla tutta, trovo che “Finché il caffè è caldo” sia un romanzo che manca di profondità. Tutte le storie narrate al suo interno si sviluppano in uno spazio troppo limitato.
I temi trattati sono talmente importanti e le vicende sono spesso drammatiche ed emozionanti. Dunque, una serie di ingredienti che richiederebbero una “cottura più lenta” di quella che ci offre Kawaguchi. La scrittura è essenziale. I sentimenti sono quasi impliciti, nelle reazioni dei personaggi, nei dialoghi, in pochi scambi di battute. La mia sensazione, a fine lettura, è stata quella di un romanzo minimalista che può certamente commuovere e coinvolgere per via dei contenuti, ma che non ha dalla sua uno stile narrativo emozionante e che porti il lettore a una vera e propria catarsi.
PERCHÉ VIAGGIARE SE IL PRESENTE NON PUÒ CAMBIARE?
Ciò che mi ha più colpito del romanzo è il messaggio nelle sue pagine. Perché qualcuno dovrebbe voler viaggiare nel tempo, pur consapevole di non poter cambiare il presente?
Per il tramite del personaggio di Kotake comprendiamo che si viaggia perché il cambiamento può avvenire dentro noi stessi. Non abbiamo bisogno di rivoluzionare l’esteriorità. A volte le parole, la comunicazione, il contatto, l’opportunità di potersi chiarire con la persona che amiamo sono solo un modo per comprendere di più noi stessi e la vita che viviamo. E, ammettiamolo, esiste un cambiamento più importante di questo?