Recensione di “Alaska – Il ritorno” di Brenda Novak

Buongiorno, amici lettori!

Torniamo a parlare di libri e oggi lo facciamo con la recensione di “Alaska – Il ritorno”, quarto libro delle cronache di Evelyn Talbot di Brenda Novak, saga di thriller ambientati in Alaska che ruotano attorno alla figura di una psichiatra sopravvissuta alle sevizie del fidanzato psicopatico ai tempi del liceo.

DI COSA PARLA “ALASKA – IL RITORNO”

Evelyn è da poco riuscita a mettere in cella la sua nemesi, l’ex fidanzato che meditava di ucciderla da decenni, ma per lei le tribolazioni non sono finite. Finalmente incinta e pronta a sposarsi, viene rapita e segregata all’interno di una cella frigorifera.

La sua sparizione allerta Amarok, il poliziotto, compagno di Evelyn, che inizia le sue ricerche e, alla fine, su indicazione proprio dell’ex fidanzato psicopatico di Evelyn, riesce a mettersi sulla pista giusta e a capire chi si cela dietro il rapimento di Evelyn.

IL MIO GIUDIZIO

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Ammetto che il mio primo approccio alla saga non è stato entusiasmante. Il primo libro – Alaska – mi ha lasciato piuttosto freddo, soprattutto perché non sono riuscito ad amare la protagonista. I due libri che lo hanno seguito (Hanover House e Alaska – Resa dei conti) mi hanno, invece, rapito con un’ottima indagine psicologica e caratterizzazione dei villain di questi thriller che evocano i peggiori serial killer della storia statunitense.

Questo quarto libro, a mio avviso, è un nuovo passo indietro per una saga che, forse, non ha davvero più nulla da offrire (anche se fino a quando il personaggio di Jasper – l’ex, pluriomicida, di Evelyn – rimane in vita non escludo che la Novak continui la serie).

Ho trovato Alaska – Il Ritorno un thriller fin troppo statico, in cui l’assenza di nuovi e intriganti personaggi ha reso la lettura meno accattivante rispetto ai precedenti capitoli. Ciononostante, è una lettura piacevole e poco impegnata che può, senz’altro, allietare i pomeriggi estivi.

Lo stile della Novak è funzionale per i thriller. Incalzante, scorrevole e mai noioso. Inoltre, un aspetto che ho apprezzato di questo romanzo è che, malgrado la gravidanza e il matrimonio fossero sicuramente due tematiche importanti per la storia, la Novak non si sia focalizzata troppo sull’aspetto romantico. Reduce dai precedenti volumi della saga, volevo assolutamente evitare l’ennesima overdose di zucchero e miele offerta dalla coppia Amarok-Evelyn. E, per fortuna, l’autrice mi ha accontentato.

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