Buongiorno, amici lettori.
Oggi torno sulla mia pagina con una nuova recensione librosa. Il libro di cui vi parlo oggi è “Alle corde” di Leandro Conti Celestini.
DI COSA PARLA ALLE CORDE?
Alle corde è un romanzo erotico ambientato tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta. Il protagonista, Tristan, è un wrestler alle prime armi, omosessuale, pronto a lanciarsi nel mondo dei professionisti, sulla spinta del proprio coach del liceo.
La storia raccontata dall’autore ci porta a scoprire l’evoluzione di Tristan, da timido ragazzo del Nevada a stella del ring, sempre più consapevole dei suoi mezzi e anche del suo fascino. Inoltre, essendo un romanzo erotico, la trama pone un’enfasi sulla maturazione di Tristan anche da un punto sessuale, tra scoperte piacevoli e disavventure che rischiano di sfociare in una vera e propria tragedia e compromettere la sua carriera in rapida ascesa.
IL MIO GIUDIZIO
Devo ammetterlo. Ho letto questo romanzo sulla scia di svariate recensioni positive dalle quali non avevo ben intuito il peso dell’aspetto erotico sulla vicenda narrata. Leggendo la trama, credevo che tutto ruotasse attorno al mondo del pro wrestling (sport che io amo) e che l’aspetto erotico fosse un contorno. Invece, per evitare confusione per eventuali potenziali lettori: Alle corde è un romanzo erotico, senza mezzi termini.
Era la prima volta che mi confrontavo con il genere e temo che sarà la mia ultima volta. A prescindere dal giudizio su questo libro in particolare, credo che non mi ecciti per nulla leggere dettagliate descrizioni di atti sessuali infarcite di sinonimi per identificare gli organi genitali.
Provando a non farmi influenzare da quello che è un gusto personale, mi sento di dire che Alle corde sia un libro con del potenziale inespresso. Mi sembra quasi che l’autore volesse dare più spessore al suo romanzo, raccontando una storia che andasse oltre il sesso, che volesse, in altre parole, parlare anche di crescita personale, senso di rivalsa e anche di tematiche più delicate come le violenze sessuali. Tuttavia, questi temi rimangono schiacciati dalla preponderanza dell’aspetto erotico che, a mio avviso, rende tutto poco credibile. Ogni scena, anche la più seria, finisce per avere un richiamo all’erotismo. I personaggi sembrano quasi ossessionati dal sesso e la stessa descrizione del wrestling come uno sport eccitante per un pubblico che quasi vuole solo vedere maschi seminudi strusciarsi mi ha fatto storcere un po’ il naso (giuro di non essermi mai eccitato guardando un match e di match ne ho guardati tantissimi).
Vorrei fare anche un appunto anche all’editing del libro. Il romanzo ha alcuni difetti grammaticali (più che stilistici). Le consecutio temporum, nella prima metà del libro, sono quasi sempre sbagliate. E all’interno dei vari capitoli i tempi verbali cambiano più volte, disorientando il lettore.
Ciononostante, mi sento anche di dire che il libro sia una lettura, nel complesso, piacevole. I personaggi del coach e del manager di Tristan sono interessanti. In generale, la psicologia dei personaggi è uno degli aspetti meglio riusciti dell’opera.