Buongiorno, amici lettori.
Oggi torno sul luogo del delitto e vi parlo ancora di Baci da Polignano, secondo sequel del bestseller “Io che amo solo te”, scritto da uno dei miei autori preferiti, ovvero Luca Bianchini.
DI COSA PARLA BACI DA POLIGNANO
Baci da Polignano è un libro che definirei molto realistico. Non ha la poesia del primo romanzo ambientato a Polignano, non ha un finale “letterario”, non è una lettura che fa sognare. È un libro che descrive esattamente cosa può accadere nelle “vite normali” di personaggi assolutamente comuni e straordinariamente speciali proprio per il loro essere comuni.
Baci da Polignano scrive un epilogo alla storia di Ninella e lo fa attraverso una storia che ancora una volta ci porta a riflettere sul valore dell’amore. Nel caso specifico, di quell’amore forte, indissolubile, quello che, parafrasando Ozpetek, fa dei giri immensi.
IL MIO GIUDIZIO
Luca Bianchini è un cantore dell’amore contemporaneo. Nelle sue righe io trovo sempre verità. L’amore non è edulcorato, idealizzato, nemmeno nei più emozionanti lieti fini che scrive nei suoi romanzi. È sempre un amore verosimile, pieno di difetti, sporcato dalle paure e dalle fragilità umane.
Baci da Polignano non è un capolavoro, ma è una lettura che ti incolla alle pagine proprio per la sua verosimiglianza, proprio perché, mentre leggi, non puoi fare a meno di pensare a quanto le storie che accadono ai protagonisti del libro potrebbero essere la tua o quella di un vicino di casa o di un amico.
Per queste ragioni, non posso che consigliare di leggere anche questo romanzo che – lo ammetto – mi è piaciuto (molto) di più de “La cena di natale”.