Pokémon la grande avventura – commento e recensione del settimo volume

Buongiorno, amici lettori.

Oggi torno a parlarvi di manga e lo faccio con un post dedicato al settimo volume  del manga Pokémon “La grande avventura”.

Avevo comprato la raccolta coi volumi dal 7 al 9 diversi mesi fa, ma solo ultimamente mi ci sono messo sul serio, finendo il primo dei tre.

HOENN, NUOVI PROTAGONISTI E NUOVI RIVALI

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La terza generazione mi era piaciuta parecchio. Conteneva diversi pokémon con design interessanti che hanno colpito gli appassionati. E poi ho un’affezione particolare visto che ho ricominciato a giocare a Pokémon diversi anni fa coi remake di terza generazione.

La caratteristica principale di questo volume è l’introduzione di non una, ma ben due organizzazioni rivali, ossia il Team Idro e il Team Magma. E chi se li dimentica?

Anche se ancora i loro piani sono soltanto accennati, così come dovremo aspettare il prossimo volume anche per conoscere i pokémon leggendari della regione e come essi sono collegati al piano malvagio delle due organizzazioni, i due team sono una bella novità.

I protagonisti, Rubino e Zaffiro, invece, secondo me hanno troppo poco spazio ancora per colpire il lettore e fare dimenticare chi li ha preceduti. A mio avviso, comunque, Zaffiro fa intravedere molte più qualità e risulta un personaggio più accattivante di Rubino, il quale mi pare un po’ acerbo ancora, alla fine di questo volume.

IL MIO GIUDIZIO

Non è semplicissimo affrontare questa avventura manga, dato che comunque si tratta di una storia per lo più destinata a giovani lettori. Eppure, non mi è dispiaciuto questo volume.

Ho apprezzato i disegni, come sempre. In particolar modo l’ombreggiatura delle scene di battaglia mi ha colpito.

È stata una lettura comunque piacevole e adesso mi tuffo nel prossimo volume per rivedere i miei cari e vecchi amici, Groudon e Kyogre.

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5 pensieri riguardo “Pokémon la grande avventura – commento e recensione del settimo volume

  1. Io l’ho divorata letteralmente. Pensare che la terza non è esattamente una delle mie generazioni preferite. Ho apprezzato molto i retroscena su Rubino e Zaffiro e anche la caratterizzazione di Norman mi ha sorpreso: nei giochi sembra un signore tranquillo qui invece è un pezzo di ghiaccio con la testa calda.

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