Buongiorno, amici lettori, e ben ritrovati sulla mia pagina.
Oggi voglio parlarvi di un libro che mi è stato regalato da una mia cara amica e di cui si è sentito molto parlare, ossia “La stanza di Giovanni” di James Baldwin, romanzo di James Baldwin pubblicato per la prima volta nel 1956.
DI COSA PARLA LA STANZA DI GIOVANNI?
Il libro racconta la storia di David, un americano in cerca di se stesso a Parigi per quello che, almeno inizialmente, doveva essere un viaggio per completare i propri studi. Nel corso del suo soggiorno in Francia, David scopre qualcosa di sé che lo intimorisce ma che, al tempo stesso, non riesce a nascondere. Sebbene sia fidanzato con Hella, quando la donna decide di trasferirsi in Spagna per capire se lo ama davvero, lui finisce per cedere alla sua vera natura e a quel desiderio che lo terrorizza. Comprende, infatti, di essere attratto dagli uomini e ciò lo porta a innamorarsi di un giovane italiano, Giovanni, con cui crea immediatamente un legame fortissimo.
PREGIUDIZI INTRAMONTABILI
La stanza di Giovanni è un romanzo che analizza i pregiudizi storicamente connaturati all’omosessualità e tutte le difficoltà che un omosessuale vive nel confrontarsi con le pressioni sociali.
Benché si tratti di un romanzo scritto quasi settant’anni fa, La stanza di Giovanni riesce a cogliere bene quei tranelli e quelle esitazioni psicologiche ancora oggi fin troppo comuni nelle persone queer.
Malgrado i passi in avanti, infatti, c’è ancora così tanta paura di sentirsi diversi in un mondo che ancora fatica a riconoscere pari dignità a forme d’amore differenti da quella fra uomo e donna.
Per questa ragione, credo che sia una lettura che mantiene ancora un alto grado di attualità e che colpisce soprattutto per l’esplorazione chirurgica della psiche dei personaggi.
IL MIO GIUDIZIO
La stanza di Giovanni è un libro che mi è piaciuto molto e che consiglio, nonostante non trovi perfetto. La pecca che ho riscontrato è l’eccessiva brevità della storia che si limita quasi a scrivere un inizio e una fine, senza un vero sviluppo centrale. Non mi sarebbe dispiaciuto se le effettive interazioni fra Giovanni e David avessero avuto più spazio nella fase centrale del romanzo.
Ciononostante, si tratta di un libro toccante e ben scritto che ha saputo conquistarmi.