Buongiorno amici e bentornati sulla mia pagina!
Oggi vi condivido un estratto della recensione che ho scritto per letturesalepepe.com.
Grazie alla collaborazione con il loro sito ho avuto l’occasione di leggere “Delitto sull’isola bianca” di Chiara Forlani.
Ecco un estratto della recensione che troverete sul blog di @letturesalepepe:
Siamo nel Dopoguerra e gli strascichi del conflitto così come dell’ideologia fascista la fanno da padrone in un romanzo che segue le indagini relative alla misteriosa morte di un personaggio inviso alla maggior parte degli abitanti dell’isola, un usuraio, con un passato assai discutibile alle spalle e un patrimonio che fa gola a molti.
La prima impressione che ho avuto di questo libro è che si trattasse di un’opera frutto di uno stile maturo. La Forlani è una scrittrice tecnicamente molto brava, capace di gestire una terza persona con repentini cambi di punti di vista, senza mai disorientare o confondere il lettore.
Se, da un lato, si può dire che la Forlani abbia una penna sicuramente brillante, non riesco a dire lo stesso della sua gestione del ritmo nel romanzo. Credo, infatti, che questo romanzo abbia essenzialmente due difetti.
Il primo è proprio il ritmo. La parte centrale dell’opera, infatti, mi è risultata, in alcuni momenti, lenta e con pochi ganci offerti al lettore per mantenere alta l’attenzione.
Altro aspetto che non mi ha entusiasmato è il finale. Si ha quasi l’impressione che del momento conclusivo dell’indagine il lettore venga messo al corrente in maniera indiretta, a cose fatte, per così dire, senza dare il giusto spazio al momento più importante di tutta la vicenda.
Nonostante questi due profili meno convincenti, però, si può ribadire quanto il giallo in questione appaia agli occhi di scrive un prodotto maturo, ben costruito, con personaggi studiati meticolosamente.
Non dubito, peraltro, che, nel caso di nuovi libri dedicati alle investigazioni del Foresto, le storie possano essere ancora più dinamiche e avvincenti, una volta creata una maggiore connessione empatica fra il lettore e il protagonista della storia.
In conclusione, mi sento di consigliare la lettura di questo romanzo a chi desidera leggere storie ambientate nel Dopoguerra e vivere un’esplorazione nella cultura e nella mentalità dell’Italia più arretrata nei tempi immediatamente successivi al regime fascista.
complimenti per la collaborazione!
ma è pagata?
cmq ho aperto il link e non faccio follie per la loro grafica, troppo incasinata
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