“Il prodotto interessa relativamente; molto più importanti sono gli strumenti attraverso i quali i consumatori verranno convinti ad acquistarlo.”
L’editore presuntuoso è molto più di un libro. È il racconto di una grande avventura, il percorso che ha portato la casa editrice e/o a essere quello che è adesso, attraverso le intemperie di un mercato volubile e scostante come quello editoriale.
Ma è anche una riflessione lucida e lungimirante sul bookmarketing e su come è cambiato il mercato editoriale, un’analisi spietatamente lucida che evidenzia come l’editore-algoritmo abbia ormai soppiantato l’editore-soggetto.
È la presa d’atto che i tempi sono cambiati e che il prodotto letterario (il contenuto, potremmo dire) soffre in un mondo dove il mercato e le strategie editoriali sono più importanti e più decisive ai fini del successo di un’opera letteraria.
L’editore presuntuoso è stata una lettura breve ma intensa, piacevole, che fa venire voglia di tuffarsi in un’avventura incredibile ed emozionante come è quella di creare una casa editrice e andare in giro per il mondo a scovare talenti.
È un romantico testamento intellettuale che descrive lucidamente lo spartiacque fra il tempo che è stato e un’epoca del tutto nuova in cui sono cambiate tutte le regole.
Un libro che consiglio soprattutto ai membri della bookcommuntiy per mettersi in discussione e domandarsi quanto il loro lavoro e i loro contenuti siano importanti all’interno delle dinamiche del mercato editoriale.