Recensione di “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar

“Di fronte all’amore, la logica umana è impotente, come in presenza delle rivelazioni dei Misteri: non s’è ingannata la tradizione popolare, che ha sempre ravvisato nell’amore una forma di iniziazione, uno dei punti ove il segreto e il sacro s’incontrano.”

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Ci sono pochi libri chiacchierati e apprezzati universalmente come Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar.

Erano anni che in tanti me ne parlavano, provando a instradarmi verso questa lettura che, tuttavia, sono riuscito ad affrontare solo nelle ultime settimane.

 

“Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada.”

 

Devo premettere che, per quanto il libro sia scritto divinamente e frutto di una ricostruzione storica di impressionante pregio, la lettura a me è risultata oltremodo tortuosa. Ammetto di avere apprezzato appieno solo la parte iniziale. L’interpretazione e la riflessione filosofica sulla vita si rivela fin da subito accattivante e fa scattare l’interesse del lettore.

 

A lungo andare, però, ho iniziato a faticare. Eh sì, sarà pure un’opinione impopolare, ma ho trovato il libro piuttosto lento. A un certo punto, il modo di raccontare la vita dell’imperatore mi è sembrato così distante da me da perdere la giusta empatia e connessione con gli eventi.

 

“Ma ero solo a misurare quanto fiele fermenti nel fondo della dolcezza, quanta disperazione si celi nell’abnegazione, quanto odio si mescoli nell’amore.”

 

Qualcosa, però, mi ha davvero entusiasmato ed è stata la storia di Antinoo. L’amore fra l’imperatore e Antinoo ha catturato la mia attenzione. La figura di Antinoo, seppur solo tratteggiata, mi è risultata carismatica e misteriosa e non ha fatto altro che incrementare la curiosità da sempre legata a questo personaggio di cui si sa ben poco. Una leggenda, un mito, un amore che si miscelano in una storia dai tratti oscuri che porta il lettore a riflettere e a elaborare ipotesi.

 

“E nulla in lui mi pare più grande della disperazione che gli fece disprezzare la vita e agognare la morte quand’ebbe perduto il suo diletto.”

 

Nel complesso, posso dire che si tratta sicuramente di un romanzo impeccabile, opera di uno studio dettagliato e preciso. Lo consiglio, però, soprattutto agli appassionati di storia romana.

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2 pensieri riguardo “Recensione di “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar

  1. Dalle citazioni che hai messo sembra che abbia una prosa abbastanza aulica – o magari è la traduzione italiana che l’ha resa così?
    Anche io ne ho sempre sentito parlare, ma il timore quasi reverenziale che alla lunga lo ha ammantato mi ha sempre tenuto lontano. La storia romana è un argomento che mi interessa (come un po’ tutta la storia), ma non so se sono dell’umore per affrontare in questo momento un mattone filosofico.

    "Mi piace"

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