She-Hulk: la rappresentazione femminile e il suo problematico rapporto con l’amore a Hollywood

Oggi non vorrei entrare nel vespaio delle critiche piovute su She-Hulk o su come l’ultimo episodio abbia cambiato drasticamente la percezione del pubblico sulla serie.

Voglio limitarmi a parlare di un aspetto che ho apprezzato in modo particolare. Nel mio saggio sulle serie televisive Generazione seriale ho molto discorso di quanto sia problematica la rappresentazione dell’emancipazione femminile a Hollywood e di come si sia passato, nell’arco di pochi anni, da un eccesso all’altro.
She-Hulk, a mio avviso, riesce a fare qualcosa che pochissimi altri prodotti sono riusciti a fare…

Emancipazione sì, ma anche tanta umanità

She-Hulk è quel personaggio femminile che mette in mostra tutte le insicurezze di una trentenne desiderosa di essere riconosciuta. Jennifer – il vero nome dell’eroina – vive male la mancanza di apprezzamento da parte degli uomini. Alla fine, odia il dover ricorrere alla sua versione verde per poter davvero piacere all’altro sesso.

Il rapporto fra le due versioni di se stessa è una frattura che rende il suo personaggio estremamente umano.

In qualche modo, She-Hulk dimostra che le donne possono essere forti, possono combattere le loro battaglie da sole, ma non per questo debbano chiudere in maniera drastica con la loro vita sentimentale (ciao Mulan, ciao Elsa). Desiderare un partner o l’amore non è necessariamente un’istanza di debolezza.

Ben venga una rappresentazione che non ponga in antagonismo il desiderio romantico e la forza della singola persona.

Vero è che, forse, Jennifer sia apparsa, a tratti, immatura. Soprattutto per il rapporto di dipendenza affettiva che sviluppa alla velocità della luce con Josh. Però… è e rimane comunque un personaggio che non si abbatte e che affronta le sue sfide. Non avere un partner e la sensazione di non piacere agli altri è una ferita aperta, ma con cui riesce a convivere, senza per questo apparire una persona meno valida o forte.

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2 pensieri riguardo “She-Hulk: la rappresentazione femminile e il suo problematico rapporto con l’amore a Hollywood

  1. Alla fine, pur essendo muscolosissima, She-Hulk è molto più femminile di quanto siano, ad esempio, Captain Marvel o Black Widow.
    Mi hai fatto pensare, perché è un discorso che sollevo spesso riguardo a Buffy the Vampire Slayer, il fatto che la protagonista sia in grado di prendere a pugni, impalare e sventrare i mostri in una scena e, in quella successiva, commentare i ragazzi o il fatto di non avere un vestito per andare a ballare. Una guerriera, ma che non cede mai la propria femminilità, non diventa mai mascolina. E il fatto che sia spesso in cerca di un partner, cosa assolutamente naturale per tutti, non era mai visto come una debolezza, sebbene spesso le si sia rivoltato contro.
    Però questo, in parte, si collega a quanto ho scritto io nel mio post: da quando desiderare un uomo è visto in maniera negativa? Per quale motivo adesso, nei prodotti in cui bisogna presentare un personaggio femminile forte, l’uomo deve essere sempre o cattivo o incapace, come in She-Hulk? Perché non si possono avere due protagonisti, un uomo e una donna, ugualmente forti e ugualmente ben caratterizzati? E’ pigrizia, secondo me, è la strada più semplice, ma fa un disservizio a tutti.

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  2. Beh, comunque, non so come va la tua lovelife, ma io un po’ come She-Hulk imbocco una spirale infinita di person(aggi)e incommentabili prima di trovare qualcuno con cui uscire anche solo una seconda volta. Ho trovato realistico che avesse beccato tutte persone piuttosto negative. La generazione dei trentenni a livello psicologico e, di conseguenza, sentimentale è una generazione “rotta”. Trovare partner è estremamente complicato e forse, nel dating, si dà sempre il peggio di sé.
    Insomma, mi sono sentito rappresentato da tutti gli appuntamenti del cavolo che ha avuto Jennifer. Sono anche stanco di vedere la tizia che becca subito l’uomo della sua vita, senza nessuno sforzo.
    Però, come hai detto tu, da quando desiderare l’amore di un uomo è negativo? Hollywood, in troppi casi, è andata in questa direzione: sei un personaggio femminile forte, ok gli uomini sono caccapupù.

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