Okay, credo di avere un problema con Kowloon (in questo link trovate la mia recensione del primo numero). Quando mi sembra di capire che tipo di storia io stia leggendo, tutte le carte sul tavolo cambiano.
Ma forse non è un problema. Anzi, mi viene da dire che è un manga originalissimo e questo secondo volume conferma le impressioni positive avute nella lettura del primo.
La storia fra Kujirai e Kudo diventa più complessa per due ragioni:
- Kujirai ha perso la memoria e non ricorda di quando stava insieme a Kudo? Oppure esiste una sua sosia?
- Chi è il Dottor Hebinuma? Quali sono i suoi piani e perché è così interessato a Kujirai?
Kowloon è un manga che si propone (ricordo il sottotitolo) come “generic romance”, ma questa presentazione è solo un inganno per i lettori, perché la storia che racconta il manga di Jun Mayuzuki è una storia unica e peculiare. Inizio a intravedere dei tratti di soprannaturale, persino, con la figura di Hebinuma. Tanti sono gli aspetti che si miscelano a una narrazione nostalgica che affronta anche tematiche spigolose.
Infatti, non penso che sia nemmeno da sottovalutare l’approfondimento sulla percezione di sé e l’insicurezza sul proprio aspetto. Kujirai vuole migliorare i piccoli difetti estetici per piacere di più a Kudo. Questo aspetto del personaggio è sicuramente problematico, ma mi auguro che venga approfondito e chiarito meglio nei prossimi numeri.
Ancora una volta il finale è intrigante e fa venire voglia di continuare a leggere.