Le letture del 2022: le mie preferite, libri e manga consigliati

Oggi rispolveriamo una mia abitudine di qualche anno fa.
Scrivere un post di fine anno e fare un bilancio di quello che è stato in termini di letture. Quest’anno, come e più che negli anni passati, i miei principali compagni di avventura sono stati i libri.
Come al solito, non ho letto quanto avrei voluto (sai che novità), ma sono soddisfatto delle storie che ho vissuto. O, almeno, lo sono della gran parte.

È stato un anno che mi ha visto cambiare molto come lettore. Il mio essere versatile in fatto di passioni e passatempi, è diventata la chiave di volta anche di me come lettore. Mi sono approcciato in maniera più convinta al mondo del fumetto e (soprattutto) dei manga. Ho preferito letture, in genere, non troppo lunghe e ho provato a spaziare tantissimo, mischiando saggistica, narrativa contemporanea, bestseller intramontabili e generi dei più svariati.

Più che scrivere una lista delle letture dell’anno, però voglio “raccontarvela”.

Quest’anno è l’anno in cui mi sono trovato nel west. Ho fatto un viaggio meraviglioso tra le pagine Lonesome Dove, scoprendo un mondo, un panorama e dei personaggi che non conoscevo e vivendo avventure che mai avrei immaginato di poter sperimentare. Woodrow, Gus, Deets e Lorena resteranno sempre nel mio cuore. Un libro lunghissimo ma meraviglioso, che è di sicuro il mio preferito dell’anno. Prometto che, quando riuscirò, recupererò anche Le strade di Laredo.

Ma è stato anche l’anno in cui ho scoperto David Leavitt e il romanzo che ha scritto per far comparire negli scaffali delle librerie un romanzo a tema LGBT in un tempo in cui questo tipo di letture scarseggiava. La lingua perduta delle gru è un romanzo frutto di un’umanità calda e dirompente che rompe gli schemi e delinea alla perfezione la tragedia degli amori tormentati, che vanno e vengono senza una spiegazione e la vita di chi, forse, non si è mai sentito libero di vivere il proprio amore.

“La cosa peggiore sarebbe stata ammettere l’uno con l’altro alla chiara luce del giorno di essere venuti ognuno per suo conto in quella sala scura (…), e pertanto riconoscersi a vicenda come esseri umani e non solo ombre che si aggirano in un cinema.”

Ma è stato anche l’anno in cui ho scoperto Marsullo e il suo “Tutte le volte che mi sono innamorato”, romanzo che inavvertitamente ho acquistato due volte (e non mi era mai successo, che sbadato che sto diventando).
Ho fatto un’esplorazione lucida delle relazioni a trent’anni e di tutte le difficoltà che viviamo. Quanto stramaledettamente difficile è diventato trovare l’amore? Quanto è complicato trovare qualcuno che non sporchi i sentimenti con mille traumi e mille istanze individualiste? Il bello del libro di Marsullo, però, è che, malgrado tutto, è un romanzo che ti strappa un sorriso e ti lascia addosso soltanto sensazioni positive.

Quest’anno ho anche rivalutato Sally Rooney, con il suo “Parlarne tra amici”, che mi ha appassionato e coinvolto molto di più di quanto era accaduto con “Persone normali”.
Abbiamo bisogno di una letteratura contemporanea schietta che descriva l’amore e le relazioni sociali per come sono e non per come dovrebbero essere. In questo, la Rooney riesce alla perfezione. Innamorarsi, stare insieme, rimanere amici… è tutto un guazzabuglio, una matassa di difficile districamento, specialmente per le nuove generazioni. È un libro che apre gli occhi e mostra le nostre imperfezioni, senza edulcorarle.

“L’idea di dimenticarti anche solo un po’ mi fa orrore.”

E ho chiuso l’anno, leggendo i primi cinque volumi di un manga che mi sta entrando sotto la pelle. Parlo di Kowloon di Jun Mayuzuki.
Chi mi conosce, sa che l’emozione (o sarebbe più corretto chiamarla “sensazione”) che più mi domina e che più mi affascina è la nostalgia. E questo manga è nostalgia in pillole. Una storia, dai contorni sfumati e mai definiti, sempre pronta a fare riflettere il lettore. Cosa è reale? Chi siamo noi? L’amore che abbiamo provato in passato è destinato a influenzarci per sempre?

Chiudo questo post, dicendovi che mi dispiace molto non essere così presente, ultimamente. Ho una vita più piena del solito e anche star dietro ai social non è facilissimo. Vorrei tanto trovare più tempo per confrontarmi con alcuni di voi e parlare di libri e storie. Non so se riuscirò a continuare con la stessa dedizione di sempre, anche perché ormai è un anno e mezzo che gestire la pagina Instagram del blog è diventata un’attività più faticosa che soddisfacente. Sarà un anno di decisioni anche da questo punto di vista.
Per il momento, mi congedo da voi, augurandovi il meglio per il nuovo anno. Brindate sempre ai sognatori, perché chi smette di sognare non ha più motivi per vivere. Cheers!

I MIEI LIBRI CONSIGLIATI LETTI QUEST’ANNO:

LONESOME DOVE – LARRY MCNUTRY
TUTTE LE VOLTE CHE MI SONO INNAMORATO – MARCO MARSULLO
LA LINGUA PERDUTA DELLE GRU – DAVID LEAVITT
PARLARNE TRA AMICI – SALLY ROONEY

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4 pensieri riguardo “Le letture del 2022: le mie preferite, libri e manga consigliati

  1. A me sembra che tu sia piuttosto presente, sul blog (altri social non ne uso, quindi non mi pronuncio).
    Credo di comprendere i tuoi sentimenti riguardo al tuo Instagram, perché provo una sensazione simile riguardo al mio blog e per questo motivo è, de facto, in pausa da un bel po’ di tempo…

    A ogni modo, ti auguro un nuovo, splendido anno, di letture e vita e tutto il resto!

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  2. E’ più o meno il motivo per cui ho lasciato morire entrambi i profili che avevo creato per il blog sui social, il primo su Facebook e il secondo su twitter: dopo le prime settimane in cui cercavo di creare contenuti sono giunto alla conclusione che volevo scrivere articoli sul blog, non creare meme o cercare citazioni da pubblicare più volte al giorno sui social. E’ vero che avere anche una presenza social spesso aiuta, ma credo sia necessario capire cosa uno vuole fare e come preferisce impiegare il tempo proprio tempo limitato – e quale cosa ci sia più soddisfazione, ovviamente!

    Non ho mai letto western, che tra tutti penso sia il genere che mi entusiasma di meno. Però ho letto Sally Rooney, che a me non piace per niente: mi ha dato fastidio tutto di Parlarne tra Amici, dai personaggi al modo in cui è scritto con questo vezzo di non usare le virgolette per i dialoghi; Dio che fastidio! Sono arrivato alla fine solo perché mi sono impuntato, ma che fatica!
    Mi aspettavo di trovare anche Fullmetal Alchemist tra le letture dell’anno.

    Buon 2023!

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