Recensione di “Come anima mai”: un romanzo sorprendente

Vi fidate dei libri virali sui social?

Io, di solito, no. Però, stavolta ho deciso di fare un’eccezione e mi sono buttato su… Come anima mai. Peraltro, il volume che vedete in foto è stato un grosso affare su Vinted.

“Pensavo che l’amore non l’avrei neanche saputo riconoscere. Poi, era arrivato lui ed era lui che avevo riconosciuto. Amore non era una parola. Amore era la sua sagoma.”

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Come anima mai è un romanzo d’amore ambientato tra gli anni trenta e gli anni sessanta del Novecento che ci racconta la storia d’amore fra Lewis e William. I due ragazzi si incrociano in un pub e fanno sesso pensando di non rivedersi più. Il destino, però, li farà incontrare nuovamente a Cambridge, dove tra loro nascerà un amore intenso, estremo, sopra le righe e – vista l’epoca – del tutto proibito. Un amore che percorrerà anni, separazioni, tradimenti e la guerra. Sì, perché a separarli sarà anche la Guerra Mondiale.

Come anima mai ci racconta una storia che offre molti spunti e che tiene sempre incollati alle pagine. Del libro, infatti, ho apprezzato in particolare la capacità di non annoiare mai, malgrado le dimensioni considerevoli del volume.

La relazione romantica al centro di questo libro è, senz’altro, problematica. I due hanno due caratteri non facili, esacerbati dalla gioventù e dalle pressioni del contesto.

“Resta è una pretesa. Torna è una promessa.”

Da una parte abbiamo William, un giovane dalle origini misteriose, raffinato e carismatico. Un personaggio che ottiene un pieno riscatto nella parte finale del libro, ma che all’inizio si mostra estremamente controllante. La dinamica che instaura con Lewis – prima che il tempo e la sofferenza li tempri – mi è piaciuta poco. A tratti, ho trovato William superbo, narcisista e manipolatorio nei confronti del partner. Molti tratti del suo carattere, però, vengono chiariti (e giustificati) quando scopriamo il suo background e la storia familiare vissuta prima di trasferirsi in Inghilterra.

E poi c’è… Lewis, focoso, coraggioso, tutto passione e poco raziocinio. Lewis è stato in balia di quelli che sembravano i capricci di William. Onestamente, dato che Lewis – come il lettore – era all’oscuro di moltissime informazioni che avrebbero giustificato gli atteggiamenti di Will, mi sono domandato perché gli fosse rimasto accanto. Mi è sembrato “dipendente” in modo ossessivo da Will e da come essere amato dalla sua controparte lo facesse sentire.

Insomma, due personaggi che, prima di trasformarsi in eroi di guerra, appaiono tutto fuorché ideali. Hanno litigato più loro in duecento pagine di quanto non abbia mai litigato io in vita mia con chiunque mi sia imbattuto, e fidatevi che sono uno che fa scoppiare parecchie liti!

Il fatto è che… questa storia è una lunga e appassionante evoluzione. Alla fine della lettura, si cresce come crescono i personaggi e si fa fatica a dire addio alla loro epopea romantica.

Confesso: ho letto le ultime sessanta pagine, piangendo con Lewis Capaldi in sottofondo. E io non piango spesso quando leggo.

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