Recensione di “La caduta dei giganti” di Ken Follett

“Credo che fosse convinta che era meglio morire piuttosto che rinunciare alla speranza di un’esistenza migliore”.

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L’ho incominciato e interrotto svariate volte, ma alla fine l’ho finito ed è stata una lettura incredibile. La caduta dei giganti, primo volume della The Century Trilogy, è un romanzo storico di Ken Follett che si sviluppa a partire dal 1911 e si conclude nel 1924, attraversando gli anni della prima guerra mondiale.

Si tratta di un’opera frutto di una magistrale ricostruzione storica.

Ritengo che uno dei motivi per cui Follett abbia voluto parlare dettagliatamente della guerra sia stato quello di dare un monito ai lettori sull’importanza della memoria e sull’insensatezza della guerra, di ogni guerra.

Leggere le opere di Follett è sempre un meraviglioso modo di esplorare la storia e conoscerne dettagli e aneddoti, magari meno conosciuti.

La storia è vera protagonista, sebbene non manchi l’originalità, con personaggi e storyline da lui create che intrattengono il lettore.

“Erano cose stupide, ma la gente aveva bisogno di qualcuno da odiare, e i giornali erano sempre pronti a soddisfare quella necessità”.

Forse, ho apprezzato maggiormente i personaggi dei Pilastri della terra (unico altro libro di Follett che ho letto), però anche i personaggi di questo romanzo funzionano.

È una storia che si sviluppa – quasi sempre – attraverso dinamiche di coppia. E tra le coppie spicca senz’altro quella formata da Maud e Walter, che sfidano letteralmente i loro tempi e la società, per unirsi e rimanere insieme, pur appartenendo a due nazioni rivali in tempo di guerra.

Altrettanto rilevanti sono le figuri delle donne, interpretate anche in modo svincolato dalle loro controparti maschili. Maud ed Ethel sono il simbolo di un femminismo pronto ad affermarsi e a fare crollare molti tabù che limitavano l’esistenza delle donne.

Si tratta di un romanzo che apre gli occhi su molti temi, che prescindono e travalicano la guerra. Un romanzo che offre molti spunti di riflessione e che riesce ad agganciare il lettore e a non annoiarlo.

Forse, giusto la descrizione degli ultimi mesi del conflitto, mi è risultata un po’ meno convincente, con un ritmo sempre più lento e un focus eccessivo sugli accadimenti in Russia.

È stato comunque un viaggio emozionante e interessante, come tutti quelli che è in grado di farci Ken Follett attraverso le sue opere.

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3 pensieri riguardo “Recensione di “La caduta dei giganti” di Ken Follett

  1. ken follett è un autore che mi piace, sa ricostruire molto bene e tratteggiare bene molte vite

    di suo ho letto la trilogia de I pilastri della terra e in Fu sera e fu mattina (o similia) c’è perfino un protagonista gay e non solo personaggi di contorno**

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      1. cmq io ti consiglio Mondo senza fine
        e Gwen 💙

        definita più volte nel libro una brutta vacca dalle mammelle grosse, grazie allo spirito e alla furbizia riesce a sposarsi e a mantenere l’amore del giovane più ambito del villaggio

        Piace a 1 persona

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