L’epoca d’oro del romanzo rosa: ma non chiamateli romanzetti

I RISCHI DEL ROMANZO ROSA

 

Leggere storie d’amore è diventato un “aggregatore” sociale di lettori e lettrici, ma questo ha avuto degli effetti negativi.

La critica letteraria così come molte lettrici – incappate in prima persona in un libro di dubbia qualità – hanno dichiarato che, nella letteratura rosa, essendo più facile ottenere “un seguito commerciale”, perché il pubblico a cui ci si rivolge è più numeroso, si finisce per veder pubblicati libri che non meriterebbero di esserlo. Libri in cui, soprattutto, è proprio la scrittura ad essere carente.

Quindi, da questo punto di vista, le stesse appassionate del romanzo rosa si auspicano che non diventino di tendenza romanzi che non lo meriterebbero, solo perché portano in scena una storia che effettivamente alcuni lettori vorrebbero leggere.

 

IL ROMANZO ROSA COME MODELLO DI ALTRI GENERI LETTERARI

twil

Una delle ragioni per cui ho scritto questo articolo è il fatto che il modello (lo scheletro, potremmo dire) del romanzo rosa diventa prototipo per scrivere romanzi di genere diverso. Specialmente la contaminazione riguarda il

  • FANTASY
  • THRILLER

Quante volte, infatti, una storia d’amore, tipicamente da “romance”, è diventata l’ossatura di un fantasy o di un thriller? Infinite volte, pertanto in prima persona, pur avendo letto pochissimi romanzi rosa (per di più, quasi sempre scritti da uomini) mi sono imbattuto in tanti stilemi del romanzo rosa.

Questa è una tendenza positiva, perché porta a una variazione di temi e di ambientazioni. Questo, almeno, fin quando non si ricade in cliché che possono portare a disprezzare il risultato globale dell’opera letteraria.

 

I PERSONAGGI DEL ROMANZO ROSA

Concludo l’articolo, affermando che uno dei problemi che, a volte, si riscontra nel romanzo rosa, almeno dal mio punto di vista, è la tendenza a variare MOLTO poco nella creazione dei due personaggi principali.

Una sorta di “sindrome da Twilight” che ci ha portato a ritrovare donne straordinarie sempre attratte da uomini affascinanti e tenebrosi, che, chiaramente, NON DEVONO CHIEDERE MAI.

Io penso che, per rendere più universalmente apprezzato il romanzo rosa, in queste storie occorrerebbero personaggi più controversi, con maggiori difetti, e non sempre bellissimi e intelligentissimi (e levissimi).

 

Voi che ne pensate? Avete mai letto romanzi rosa?

17 pensieri riguardo “L’epoca d’oro del romanzo rosa: ma non chiamateli romanzetti

  1. A me sinceramente non piacciono molto i romanzi rosa, anche se ammetto di averne letti pochi (anche per via del fatto che non mi piacciono… è un circolo).
    Di per sé non credo siano romanzetti, ma forse lo sono diventati, per il fatto – come dici tu – che sono diventati di moda, forse troppo, quindi la quantità ha prevalso sulla qualità. È un rischio cui si incorre quasi sempre in casi come questo, credo sia successo anche con il fantasy (con o senza contaminazioni).
    A me inoltre non piace sempre trovare del romance in un romanzo non romance. Ho letto in passato vari thriller e che ogni volta i due protagonisti finiscano invariabilmente a letto assieme lo trovo banale e anche poco realistico.
    Però se qualcuno (qualcuna?) ha dei buoni titoli da suggerirmi sono pronto a farmi una cultura.

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  2. Ciao 😊! Io credo invece che ci sia una certa percentuale di libri rosa molto godibili, scritti con uno stile di tutto rispetto e con una trama molto contemporanea (es. “Le pagine della nostra vita” di Nicholas Sparks). Purtroppo però una buona fetta sono sempre la storia trita e ritrita, inoltre trovo che siano quanto di più lontano dal l’emancipazione femminile. Ritroviamo infatti spesso la figura femminile stereotipata, la donnina debole che per realizzarsi ed avere una vita piena deve trovare l’amore (certe volte pure un amore “malato”, con un personaggio di dubbia galanteria e bontà d’animo, che lei, crocerossina contemporanea salverà col suo sentimento totalizzante). Non c’è messaggio più sbagliato di questo. Inoltre anche presentare solo figure maschili così “perfette” non credo sia sano. Ognuno di noi ha dei pregi e dei difetti, quindi questi libri mandano il messaggio che: 1. Se non è perfetto (ricco, bello, simpatico ecc.) allora non vale la pena starci insieme e 2. Al contempo mandano il messaggio che se uno è figo e ricco sicuramente è possibile redimerlo e farlo diventare un principe azzurro personalizzato … Comunque sono solo mie considerazioni personali, su molti punti concordo con te 😊

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    1. No, ma in realtà io non ho detto che quasi tutti sono scadenti. Anzi, ho semplicemente rilevato – nelle mie ricerche – che molte lettrici si lamentavano di certi aspetti e io le ho riportate.
      Dal canto mio, ho fatto delle riflessioni su alcuni thriller/noir scritti da donne in cui il personaggio femminile è davvero terribilmente stereotipato.
      Non volevo generalizzare, affatto. Anzi sono d’accordo totalmente su tutto quello che hai detto 🙂

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  3. Bell’articolo. Ho letto “romance” in adolescenza e anche qualcosa più tardi. Non tantissimi, ma fra fantasy contaminati e romanzi rosa veri e propri credo di essermi fatta un’idea generale. I motivi: desiderio di evasione e di fantasticare un po’ sull’amore. Anche se con questo genere non mi sono mai spinta veramente in basso, alcuni titoli che mi erano piaciuti forse adesso li troverei banali o noiosi, ad altri ci sono affezionata. Nel podio la trilogia del Cavaliere d’Inverno, Io prima di te e una serie simpatica e divertente di Federica Bosco. Di altri abbastanza validi me ne ricordo. In sostanza, è un genere troppo “abusato”, ma in cui ci sono molti libri di qualità. Ecco, secondo me, come genere, è apprezzabile se non si legge esclusivamente quello, perché dopo un po’, o si leggono solo ottimi libri, si finisce per appiattirsi con storie abbastanza tutte uguali, o comunque si legge sempre e solo degli stessi sentimenti. Questo il mio personalissimo parere per quello che ho letto, non sono una “intenditrice”.

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      1. Il Cavaliere d’Inverno è il primo di una trilogia lunghissima, i libri sono tutti belli cicciotti. Se vuoi leggere una bella storia d’amore, secondo me, è perfetto. È ambientato a Leningrado nel 1941, infatti c’è una bella ricostruzione storica, non c’è solo amore. Anzi, si parla di famiglia, di guerra, di miseria. Secondo me è profondo in ogni tematica affrontata. Oltre a tutto il resto, mi è piaciuto tantissimo come è stato raccontata la storia fra Tatiana (la protagonista) e Dasha (la sorella), con una sensibilità magistrale. Se dovessi raccontarti la storia chiunque direbbe che si tratta dei soliti personaggi stereotipati, solita storia d’amore impossibile a sfondo guerra mondiale. Eppure non è così, ogni azione dei personaggi, ogni pensiero, dialogo, trova una sua motivazione, spiegazione nella narrazione, ogni parola è necessaria per tutti i tre libri, non fa accadere cose per allungare il brodo. Me lo ha fatto conoscere mia sorella e lo abbiamo consigliato a nostre amiche non lettrici ed è riuscito a catturare anche loro. È poi un libro colto (moltissimi riferimenti a Puskin) e curato negli eventi storici, ogni personaggio ha una sua storia, una propria personalità, nessuna macchietta. C’è anche molta azione, senso di attesa (non sono sempre lì a sbaciucchiarsi), anche le parti erotiche sono “vere” e piene di sentimento. Il primo appassionante, il secondo veramente straziante, il terzo un mix. Insomma, secondo me è un libro “complesso”, in cui c’è tanto. Spesso ripenso alle ultime cinque righe dell’ultimo libro, le ho stampate in testa, finale pieno di perché per la conclusione di una lunga storia.

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  4. I romanzi rosa sono, per me, la maggiore compagnia! 😊 Concordo appieno con le motivazioni che hai “elaborato” tramite le tue domande su un gruppo Facebook… 😀
    Ho trovato la lettura di questo tuo post davvero, davvero interessante. Complimenti! Alla prossima.

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