- TOP – Jodie Comer, è nata una stella
Io, ve lo dico e ve lo ripeto, amo Jodie Comer. La trovo straordinaria. Ogni battuta riesce a recitarla in modo stupefacente. È talmente dentro il personaggio di Villanelle da mettere i brividi. Per me quest’attrice merita grandi occasioni…
La vorrei vedere anche sul grande schermo. Il ruolo della psicopatica è il suo pane quotidiano, ma chissà che non possa stupirci in ruoli meno controversi!
- TOP – Eve Polastri, l’analisi di una mente piena di dissidi
Secondo me, uno degli aspetti maggiormente curati dalla serie è la psiche della protagonista. Eve è piena di dualismi, di dissidi interiori.
È così attirata dal male, ma, al tempo stesso, così combattuta e ostacolata dal dubbio etico della propria ragione, che il suo modo di agire è un incedere confuso. È un personaggio imprevedibile, una mina vagante.
La regia e la sceneggiatura ha rispettato la mentalità e il comportamento di Eve in ogni scena, anche nelle meno importanti, e questo è un lavoro di fino che apprezzo sinceramente.
- FLOP – Niko Polastri rimane sullo sfondo
Sto cercando davvero il pelo nell’uovo, ma ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere di più di Niko. Una volta compreso come stava deragliando la vita di Eve, sarebbe stato auspicabile un suo coinvolgimento maggiore.
Niko avrebbe davvero potuto provare a fermarla, oppure ad opporsi a Villanelle in modo più concreto.
Il suo personaggio, credo, comunque subirà un’evoluzione nella prossima stagione.
- TOP – Una surrealtà originale
Killing Eve ha alcune sfumature di “black-comedy” che mi fanno impazzire. C’è una comicità associata alla cronaca e agli omicidi che rende davvero originale il prodotto di BBC America.
In generale, l’atmosfera che aleggia attorno alla storia che viene narrata, a mio modo di vedere, permette allo show di distinguersi dagli altri prodotti di medesimo genere e questo non può che essere un punto di forza.
caro amico tanto per precisare non guardo al tv 🙂
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