La settimana scorsa ho lanciato la mia breve guida su come scrivere il primo libro. Un piccolo manuale pratico che, a mio modo di vedere, si pone l’obiettivo di rassicurare e di affrontare con realismo e pragmatismo quelle che sono le difficoltà che incontra l’aspirante scrittore.
A tal proposito oggi torno a parlare di scrittura, rivolgendomi a tutti quelli che – come me – sono ancora gli inizi e hanno tante difficoltà e insicurezze da affrontare nella strada che ci farà maturare come scrittori e come artisti.
Oggi voglio parlare di cosa è – in definitiva – scrivere. Scrivere è un atto di coraggio.
Ve lo anticipo: l’articolo di oggi è tratto da un blog americano e si basa su una frase di Cynthia Ozick che riporto di seguito:

Perché è un atto di coraggio? Perché scrivere ti porta ad abbassare ogni tipo di barriera, ti rende vulnerabile di fronte a coloro che ti leggono.
Quanto meno, i bravi scrittori si rendono vulnerabili, perché per scrivere bene è necessario essere autentici. Mettere dentro alle proprie righe tutto quello che si conosce e quello che si pensa, anche a costo di risultare impopolari o di svelare i più grandi segreti della nostra mente.
A ciò si aggiunga che scrivere è un atto definitivo: quello che pubblichi rimane intatto, non si adegua al tempo, non si adatta a chi legge, non varia.
E’ comunissimo – capita anche a me – ritenere le nostre prime opere come inadeguate e finire quasi per vergognarci degli errori in cui siamo incorsi in passato. Ma non possiamo fare altrimenti che continuare a lavorare e continuare a scrivere, sperando di sfornare opere sempre migliori delle precedenti.
Ma scrivere è coraggioso anche perché accetti le critiche e le recensioni negative e accetti di utilizzare i commenti negativi come stimolo e non come ragione per deprimerti.
Il mese scorso ho ricevuto i commenti del mio romanzo per IoScrittore e ho davvero vacillato. A fronte di una storia in generale apprezzata, mi sono reso conto che alcuni aspetti del mio scrivere risultino ancora migliorabili (non a caso ho passato l’estate a studiare la punteggiatura e provato a trovare il migliore equilibrio nel mio periodare).
La cosa più facile, quasi sempre, è abbattersi, lasciar perdere. Ma la verità è che chi ama scrivere non può che essere coraggioso.
Pertanto bisogna rimboccarsi sempre le maniche, farsi un esame di coscienza di fronte alle critiche, lavorare per migliorare e rimettersi a scrivere. Scrivere, scrivere, scrivere perché siamo mestieranti coraggiosi noi scrittori!
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Fantastico!! Condivido tutto
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Grazie Paola!
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Prego
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Call me Tony the Brave 😎😎😎
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La volontà ce la metti, in ogni caso non avrai rimpianti.
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Assolutamente d’accordo 😊
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Non avevo dubbi😊
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😂🤣
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scrivere ci mette a nudo sia nel bene sia nel male. Un atto di coraggio? Forse di incoscienza
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Chiamiamola una sana follia 🙂
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mi sembra la giusta definizione
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“io sono uno scrittore e devo scrivere qualcosa altrimenti non sono nessuno” devo farlo per dovere professionale.
“Io sono un lettore e leggo per apprendere, tu scrittore, cosa hai da insegnarmi?” Devo leggere per apprendere altrimenti nessuno altro me lo spiega.
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