Gli scomparsi di Chiardiluna
Dopo aver ultimato la lettura di “Fidanzati dell’inverno“, mi sono subito buttato a capofitto nella lettura de “Gli scomparsi di Chiardiluna“, secondo romanzo della saga de “L’Attraversaspecchi”.
La trama:
Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso…
Perché ho amato questo libro?
Anche stavolta il feedback che posso dare del libro della Dabos è positivo. Anzi, potrei dire molto più che positivo.
La saga de “L’Attraversaspecchi” ti tiene incollato alle pagine. La Dabos è quasi una fattucchiera. Da lettore non riesci ad allontanarti dalle pagine, nemmeno quando il ritmo della narrazione si allenta e non ci sono veri colpi di scena.
Credo che il punto di forza di questo libro – come di tutta la saga – sia l’originalità dell’universo, l’ironia dell’autrice e dei personaggi, la vividezza delle atmosfere e lo stile scorrevole dell’autrice.
Amore e mistero
In questo secondo libro, a farla da padrone è un’indagine sulla scomparsa di quattro membri dell’aristocrazia del Polo.
Ho veramente apprezzato come l’autrice abbia voluto mettere molti “toni gialli” in un romanzo fantasy, creando una storia convincente, con un finale “da thriller”.
Inoltre, anche gli aspetti più romantici e sentimentali della storia vengono esplorati nel finale del libro. E devo ammettere di essere rimasto piacevolmente sorpreso del modo in cui, alla fine della lettura, ci si innamora dei personaggi della storia. Tanto Thorn quanto Ofelia sono personaggi coi quali si entra in empatia.
Conclusioni
Alla luce di quanto precedentemente affermato, non posso che consigliare vivamente la lettura di questo libro e della saga in generale.
Se cercate libri fantasy con atmosfere uniche e una trama originale, questo libro è quello che fa per voi.
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Grazie per la condivisione!😊
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