Recensione de “La memoria di Babel – L’attraversaspecchi 3” di Christelle Dabos

La memoria di Babel

Dopo aver recensito, negli ultimi tempi, sia “Fidanzati dell’inverno” che “Gli scomparsi di Chiardiluna” eccomi qui a parlare de “La memoria di Babel“, terzo libro della saga di Christelle Dabos “L’attraversaspecchi”.

La trama:

Dopo due anni e sette mesi passati a mordere il freno su Anima, la sua arca, per Ofelia è finalmente arrivato il momento di agire, sfruttare quanto ha scoperto nel Libro di Faruk e saputo dai frammenti di informazioni divulgate da Dio. Con una falsa identità si reca su Babel, arca cosmopolita e gioiello di modernità. Basterà il suo talento di lettrice a sventare le trappole di avversari sempre più temibili? Ha ancora una minima possibilità di ritrovare le tracce di Thorn?

Giudizio complessivo

Per alcuni “La memoria di Babel” è il migliore capitolo della saga fantasy della Dabos. Ecco, dato che io sono noto per essere sempre una voce fuori dal coro, dico tranquillamente che, al momento (non avendo ancora letto il quarto e ultimo capitolo), l’ho trovato il peggiore.

Chiariamoci. “La memoria di Babel” non è un brutto libro, ma ha dei difetti. Difetti che si riscontrano in tutti i libri della saga, ma che in questo vengono compensati da meno aspetti positivi.

Ma proviamo a evidenziare punti deboli e punti di forza del romanzo!

Cosa non mi è piaciuto?

Devo ammetterlo. Ho trovato “La memoria di Babel” molto, molto lento. 

Credo che tutta la storia di Ofelia al Conservatorio di Babel sia l’arco narrativo meno interessante e meno divertente fin qui esplorato dalla Dabos nella saga. Il problema, però, è che occupa 3/4 di questo libro.

Cioè, va bene che c’è un mistero da scoprire attorno alla figura di Dio e alla scomparsa di Thorn, ma onestamente la Dabos in questo libro dilata troppo le tempistiche e risparmia le uniche emozioni soltanto per le ultime pagine.

Inoltre, almeno a mio avviso, si percepisce che l’autrice si sia voluta risparmiare le migliori cartucce per il capitolo finale della saga.

Cosa mi è piaciuto?

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De “La memoria di Babel” mi è piaciuta molto l’interazione fra i personaggi di Thorn e Ofelia. In questi giorni vorrei fare un approfondimento su di loro.

Credo che i due protagonisti siano davvero BEN CARATTERIZZATI. Hanno pregi e difetti, asperità e punti di forza. Vederli in scena insieme è un piacere per il lettore.

Ho amato anche i nuovi personaggi introdotti con questo libro. Nello specifico, mi sono piaciuti Ambroise e Octavio sopra gli altri.

Infine, solita nota positiva per lo stile della Dabos che scrive in modo scorrevole, utilizzando un registro letterario pieno di varietà e ricercatezza. 

Lo consiglio?

Ovviamente lo consiglio. Infatti, non mi sento di bocciare nemmeno questo capitolo della saga fantasy della Dabos.

Semmai, mi viene da dire che, se agli altri libri finora avrei dato il massimo dei voti, a questo darei tre stelle e mezzo su cinque. Non male, ma nemmeno eccellente.

Sono molto curioso, però, di continuare la saga. 

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2 pensieri riguardo “Recensione de “La memoria di Babel – L’attraversaspecchi 3” di Christelle Dabos

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