Buongiorno amici!
Ci ho pensato a lungo, prima di tornare a parlare di wrestling, ma a quanto pare quella manciata di articoli che scrissi qualche tempo fa continua a essere visualizzata più o meno giornalmente, quindi ho deciso di tornare sul luogo del delitto.
Vorrei ricominciare a parlare di wrestling in modo abbastanza nostalgico e parlare di come questo sport entarteinment è cambiato col tempo.
Quando ho cominciato
Ho iniziato a seguire il wrestling nel 2004. Era il tempo di Graziani e Valenti a commentare Smackdown su Italia Uno e, ve lo devo dire, al solo ripensare a quei tempi mi vengono i lucciconi. Erano i tempi di JBL campione WWE, Eddie sfidante, John Cena in versione rapper che si faceva strada ai piani alti e di Undertaker come vera e propria mina vagante.
In quei tempi si parlava di Rutheless Agression Era. Non c’erano censure, si portavano sugli schermi storyline persino discutibili, le donne sul ring erano per lo più modelle in abiti succinti.
Era un prodotto rivolto a un pubblico di giovani e meno giovani adulti maschi.
TV PG
Nel 2008 i programmi della WWE – la maggiore federazione mondiale – divennero TV PG, ovvero adatti alla visione anche dei più piccoli.
Per quanto potesse sembrare strano, si provò a far diventare gli show di wrestling un prodotto per famiglie, nella speranza di sfruttare il mercato dei più giovani.
Alcuni wrestler – su tutti Batista – si schierarono contro il formato “PG” degli show.
Al giorno d’oggi
Oggi gli show sono ancora tecnicamente “PG” in WWE. Ma, a differenza del passato, ci sono tante federazioni che fanno concorrenza alla WWE. Le federazioni giapponesi, su tutte la NJPW, hanno vissuto anni di grande ascesa e di successo economico. La TNA/Impact Wrestling ha provato a competere per qualche anno, salvo poi subire un ridimensionamento. Ma la vera concorrenza negli States arriva con la AEW, di proprietà della famiglia di Tony Khan.
Il wrestling si è trasformato, con una maggiore attenzione sull’atletismo, sulla qualità del lottato e delle mosse. Meno intrattenimento, forse, ma più tempo per gli incontri e maggiore interesse alla competenza sul ring rispetto al carisma e alle doti da intrattenitori dei wrestler.
In un prossimo articolo mi riprometto di scrivere una lista di eventi che hanno ridefinito il wrestling negli ultimi decenni, quindi, se siete interessati, rimanete sintonizzati!
Il mio rapporto col wrestling in questi anni
In questi anni ho vissuto un rapporto un po’ ambivalente col wrestling. Ho continuato a fare la collezione delle action figures, ma non ho sempre ho guardato con costanza il wrestling.
In generale, mi sono accorto che il prodotto degli ultimi anni sembra così tanto diverso da quello che ho imparato a conoscere e amare, almeno per quanto riguarda la WWE. Non sempre trovo le scelte logiche né apprezzo la creazione di segmenti/match demenziali. Eppure, non posso fare a meno di tornare a guardare show di tanto in tanto.
La AEW, inoltre, mi sta incuriosendo e la sto seguendo con regolarità. Tra l’altro a chi non la conoscesse, consiglio di seguirla perché ho proprio l’idea che in AEW possa succedere qualsiasi cosa e potremo assistere a una serie di scenari che solo fino a pochi anni fa erano solo fantasia.
La fine degli idoli
Un problema del wrestling attuale è l’assenza di nuove icone. Non mi pare ci siano molte grandi star, in grado di sostituire le icone di un tempo (che, sfortunatamente, vengono ancora richiamate a combattere, a loro rischio e pericolo, vista l’età). Si è fatto un pessimo lavoro, ai piani alti, nella WWE, per creare nuovi idoli.
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I miei cinque wrestler preferiti
Nel Wrestling effettivamente c’è stato un cambiamento enorme che ha portato cose molto negative ma anche delle svolte molto interessanti. Non mi piace che sia adesso quasi considerato un prodotto adatto a tutte le famiglie. Ci sono persone che si prendono a botte (anche se per finta) e non so come una cosa del genere possa essere vista per “famiglie”. Inoltre mi piaceva che fosse scorretto, che mostrassero anch epersonaggi dalla dubbia morale e scontri cattivi. La sua scorrettezza mi piaceva ed era ottima. Anche la mancanza di icone è un grande peccato e spero riescano a risolvere questo problema. Una cosa che invece mi è piacuto è come si è evoluto il wrestling femminile. All’inizio era veramente solo uno spettacolo con delle modelle mentre adesso viene preso molto più seriamente e ci regala degli incontri veramente belli che mi interessano molto più di quelli con gli uomini. Quindi almeno mi fa piacere vedere qualche miglioramento in questo caso.
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Sì, il wrestling femminile è a tutt’altro livello rispetto al passato.
Concordo con la tua analisi. Credo comunque che, pur cercando di fare un prodotto adatto a tutti, ci sono sempre momenti in cui gli show sono poco PG e quindi non so quanto senso abbia forzare il prodotto per renderlo adatto a un pubblico per il quale non era stato pensato. E’ come dire: facciamo film horror per bambini.
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Su quest’ultimo punto la cosa è un po’ più complessa. Esistono horror fatti per i ragazzi (guarda ad esempio il bellissimo Scary stories to tell in the dark) in cui si cerca di creare la tensione giusta e di fare spaventare senza però mostrare scene sanguinolente o parlare di tematiche poco adatte ai più piccoli (però a volte ci provano. Per esempio su Scary Story avevano messo come sfondo della vicenda la guerra in Vietnam). Il punto è che anche nell’horror esistono prodotti che in teoria sono quasi PG. Diciamo che per attirare più pubblico cercano a volte di rendere l’horror PG-13. In certi casi vengono fuori dei film notevoli (sempre Scary Stories ma anche i due The Conjuring) mentre certe volte ci sono lavori scialbi e incasinati. Dipende sempre dalla storia che vuoi narrare.
E nel wrestling la cosa è strana. Vedi comunque gente che si mena, che si colpiscono in faccia e fanno mosse di sottomissione pericolose. Renderlo per famiglie è una grossa perdita per tutto quello che possono mettere in mostra.
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Sì era un esempio che lasciava il tempo che trovava. 😅😂 Comunque assolutamente d’accordo
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